IL PAPA A STRASBURGO

“Una giornata storica, segnata da parole impegnative ed esigenti”. Così i settimanali della Fisc definiscono la doppia visita di Papa Francesco al Parlamento europeo e al Consiglio d’Europa, martedì 25 novembre. Elio Bromuri, direttore della Voce (Umbria) fa notare: “Tutti i membri del Parlamento europeo in piedi hanno applaudito Papa Francesco al termine del suo discorso. Tre minuti per un applauso sono una misura alta di condivisione, apprezzamento e capaci di suscitare commozione”. “Anche in Europa Francesco è entrato nei media da esperto protagonista ed è stato accolto quale eccezionale modello di comunicatore che usa i codici fondamentali di un linguaggio che coinvolge, producendo convergenza tra emittente e ascoltatore mediante un eccezionale stile caratterizzato da chiara semplicità, esplicita immediatezza, estrema essenzialità, coinvolgente efficacia, superamento d’impigrite chiusure, continua attenzione verso ogni periferia della dignità umana.”, sottolinea Adolfo Putignano, direttore dell’Ora del Salento (Lecce). “Ridare dignità al lavoro. Papa Francesco ha riaffermato un concetto che gli sta molto caro, intervenendo martedì 25 novembre al Parlamento europeo di Strasburgo. ‘Quale dignità potrà mai trovare una persona che non ha il cibo o il minimo essenziale per vivere e, peggio ancora, il lavoro che lo unge di dignità?’. L’interrogativo posto dal Pontefice è di stringente attualità”, dichiara Alessandro Repossi, direttore del Ticino (Pavia). L’Araldo Abruzzese (Teramo-Atri) riprende un editoriale di Gianni Borsa, pubblicato dal Sir: “Quello del Pontefice è un discorso ‘laico’, ma ispirato a valori alti, ‘al trascendente’. Lo ripeterà anche ai giornalisti sul volo di ritorno: ‘Queste parole le troviamo nel Vangelo e nella dottrina sociale della Chiesa’. Cita anche la lettera ‘A Diogneto’, testo anonimo del secondo secolo, che afferma: ‘I cristiani rappresentano nel mondo ciò che l’anima è nel corpo’. Si tratta di un richiamo, senza equivoci, alle responsabilità dei credenti verso la ‘polis’: l’Europa ha bisogno del protagonismo dei cristiani all’interno di corrette dinamiche democratiche”. Luca Rolandi, direttore della Voce del Popolo (Torino), sottolinea che “il Papa non si è fermato agli annunci, ha invitato il Parlamento e coloro che hanno il compito di governare, legiferare e giudicare di promuovere ed allargare i diritti individuali inviolabili come segno di emancipazione senza cadere nella deriva dell’ideologia individualistica. L’Europa deve riprendere in mano il suo destino. Gli oltre 500 milioni di cittadini non si riconoscono più in istituzioni che non decidono e allargano a dismisura la distanza, tra rappresentanti e rappresentati”. Papa Francesco, ricorda Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova), ha parlato di “un’Europa nonna, senza essere stata madre. Questo, mi pare, è il punto cruciale di un’analisi che senza cadere nei tecnicismi ha toccato in mezz’ora i nodi più acutamente drammatici della società contemporanea: la solitudine degli anziani, lo svilimento del lavoro, lo strapotere della finanza, lo spreco di cibo, l’impoverimento di ampie fasce sociali, la mancanza di prospettive per troppi giovani, i diritti umani calpestati nei fatti da un sistema economico e politico che ha perso la bussola”. La visita di Papa Francesco al Parlamento di Strasburgo “è stata una ventata di speranza e di incoraggiamento e al tempo stesso un richiamo forte per un recupero di valori e di prospettive contro le tentazioni di chiusure ed egoismi”, sostiene Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia). Per il Corriere Eusebiano (Vercelli), “il passaggio centrale dell’intervento di Papa Francesco davanti al Parlamento europeo” è questo:…

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