NO “CORPO ESTRANEO” MA “GRANDE MOSAICO”

“La Chiesa in Italia non è un ‘corpo estraneo’ alla dinamiche civili e sociali, anzi è profondamente presente a vari livelli, e offre un contributo considerevole che va ben al di là di quanto, spesso, si conosce”. Lo ha detto Giuseppe Rusconi qualche settimana fa, all’incontro di presentazione del suo volume “L’impegno svoltosi a Roma. Come la Chiesa italiana accompagna la società nella vita di ogni giorno” edito da Rubbettino. “Ho raccolto nel volume opere ecclesiali e numeri in ambito sociale, mostrando come siano parte integrante di un unico grande mosaico. Non ho inteso polemizzare con chi, anche in tempi recenti, ha suggerito con i suoi scritti l’idea di una Chiesa parassita dello Stato”, ha spiegato l’autore. “Intento del libro è evidenziare quanto sia estesa, diversificata e incisiva la fantasia delle opere concrete che il mondo cattolico offre alla comunità civile italiana” e questo, ha aggiunto, “mi sembra un fatto tanto più rimarchevole in tempi come i nostri di palese sfiducia e scollamento tra cittadini e ‘istituzioni’, in cui nessun altro ente è in grado di assolvere con continuità ed efficacia a compiti assistenziali”. Nel suo volume, Rusconi si è basato su un’ampia documentazione raccolta tra gli organismi della Cei e degli enti e servizi connessi, oltre che con indagini e contatti con realtà diocesane, parrocchiali, di enti, associazioni e movimenti, case di cura e altro. 

Il risparmio annuale di cui beneficia lo Stato italiano, grazie alla presenza della Chiesa cattolica con la sue opere sociali che integrano il “welfare state”, ammonta ad “almeno” 11 miliardi di euro: questa la cifra, “approssimata per difetto”, stimata da Rusconi. Le principali “voci” di questo intervento della Chiesa sono: mense dei poveri (27 milioni), fondi di solidarietà diocesani (50 milioni), scuola paritaria cattolica (4,5 miliardi di euro, è la voce principale), lotta alla droga (800 milioni), migranti (2 milioni), “Prestito della speranza” (a famiglie in crisi, 30 milioni), post-terremoto Aquila (35 milioni) e Italia del nord (13 milioni). Altre voci sono: oratori (210 milioni), Caritas parrocchiali (260 milioni), Banco alimentare (650 milioni), formazione professionale (370 milioni), sanità (1,2 miliardi), lotta all’usura (1,2 milioni), volontariato (2,8 miliardi), beni culturali (140 milioni), “Progetto Policoro” (1 milione). Rusconi sostiene che sono miriadi le opere non censite “che hanno un risvolto economico e sociale, di solidarietà, oltre che di assistenza: basti pensare a lotta alla tratta, anti-pedofilia, recupero ex-carcerati, sostegno a nomadi, poveri, senza-tetto”.
 
 
(giovedì 7 marzo 2013)
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