MONS. GIULIODORI (MACERATA)

“Dio che dispone tempi e modi del nostro servizio al bene della Chiesa, per volontà di Benedetto XVI, che in questi giorni ci testimonia come sia fondamentale salire sul monte della preghiera e della meditazione, mi chiama ora ad assumere questo nuovo incarico di Assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore”. Sono le prime parole del messaggio di saluto che il vescovo monsignor Claudio Giuliodori, finora alla guida della diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, ha rivolto alla “grande famiglia” dell’ateneo fondato da p. Agostino Gemelli a Milano, oggi presente con proprie sedi in altre città (Brescia, Piacenza, Roma). Apprestandosi ad assumere l’incarico, il nuovo assistente generale scrive tra l’altro nel messaggio: “L’Università Cattolica, che nei suoi oltre novant’anni di vita ha svolto un servizio preziosissimo, rappresenta per la Chiesa e per la società in Italia una risorsa di inestimabile valore. Ad essa molti guardano con fiducia per il vigoroso sostegno che ha dato e può dare alla cultura cattolica e per la formazione di nuove generazioni che siano in grado di contribuire in modo determinante ancora oggi, e non meno che nel passato, al bene del Paese”. 

“In questi sei anni di ministero non so se sono riuscito ad esprimere tutto il bene che ho voluto a questa Chiesa e a ciascuno di voi, ma certamente posso attestare di aver ricevuto tantissimo in stima, affetto e soprattutto testimonianza di amore alla Chiesa e di generosa sequela del Signore Gesù”. Lo scrive monsignor Claudio Giuliodori al clero, religiosi e fedeli della diocesi di Macerata, da lui guidata sin dall’anno 2007, nel messaggio di martedì 26 febbraio col quale annuncia il suo nuovo incarico di assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. “Non potrò dimenticare la speciale grazia che il Signore ha fatto a questa Chiesa con i numerosi seminaristi che si formano nel seminario Regionale di Ancona e in quello diocesano missionario di Macerata. Poter avere sacerdoti missionari – scrive il vescovo – è una grazia specialissima e un dono straordinario che pone questa Chiesa locale sulle frontiere più avanzate della nuova evangelizzazione in Italia, in Europa e nel mondo intero, fino alla Cina”. Nel messaggio ricorda le speciali celebrazioni per il IV Centenario della morte di padre Matteo Ricci, “grande apostolo della Cina”, come pure i tanti progetti pastorali impostati e avviati. Richiama quindi “l’aggravarsi della crisi economica” e il “Progetto Solidarietà al Lavoro” per i più bisognosi. Ribadisce infine il proprio affetto per tutti i fedeli e il rincrescimento di doverli lasciare. 
 
 
(mercoledì 27 febbraio 2013)
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