QUESTIONI SOCIO-CULTURALI

Sui settimanali Fisc spazio anche a riflessioni su questioni socio-culturali. Riflette sui più piccoli Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), osservando che “la nostra è una società che ama ed esclude i bambini. Li ama infinitamente trasformandoli in principini nelle nostre famiglie”, tuttavia “questa cultura del bimbo, quale tesoro prezioso, conosce anche un risvolto della medaglia dalle tinte negative fino a quelle oscure e assolutamente inumane come è la violenza. E questo a partire dalla scarsissima natalità, circa 1,2 bimbi per coppia”. Il Nuovo Diario Messaggero (Imola) ricorda che “la vita nasce dall’unione di un uomo e una donna, o, quanto meno, da un gamete di sesso maschile con uno di sesso femminile. E non l’ha deciso lo Stato, o la Chiesa o chicchessia. È così da sempre. Siamo originariamente, costitutivamente, fisiologicamente, biologicamente, immutabilmente strutturati così”. Emmaus (Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia) riprende l’indagine conoscitiva sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia di Eurispes e Telefono Azzurro (2012), laddove “evidenzia come la tutela dei diritti di bambini e ragazzi continua a essere a margine del dibattito della società civile, ancora di più del confronto istituzionale e delle decisioni di chi svolge funzioni pubbliche”. Pier Giovanni Trossero, direttore dell’Eco del Chisone (Pinerolo), lamenta invece la situazione della sanità, nella quale “si sta navigando a vista senza neppure sapere a chi rivolgersi per capire cosa sta capitando. Il territorio pinerolese, come altri, è sotto tiro per i conti. Perfino le garze stanno razionando”.

 
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