ATTUALITA’ ECCLESIALE

Non manca, sui settimanali, l’attualità ecclesiale. Il Portico (Cagliari) pubblica le prime pagine della lettera che l’arcivescovo, mons. Arrigo Miglio, ha scritto in occasione dell’Anno della fede. “L’impegno della nuova evangelizzazione – scrive l’arcivescovo – è il vero obiettivo comune che tutti ci unisce, le indicazioni che la Chiesa ci ha offerto e ci offre con abbondanza sono la nostra comune grammatica che ci permette di capirci, di collaborare, di relativizzare le differenze personali, intergenerazionali e culturali, offrendoci anzi la possibilità di viverle come segno della molteplicità dei doni dello Spirito di Dio”. Angelo Riva, direttore editoriale del Settimanale della diocesi di Como, ritorna sul Concilio Vaticano II, di cui ricorre il 50°. “Il Concilio – sottolinea Riva – non ha solo tradotto il latino in italiano, o girato gli altari verso il popolo. Ha riscoperto la Chiesa come popolo di battezzati, uguali nella dignità, e le differenze sono solo carisma e servizio”. Adriano Bianchi, direttore della Voce del Popolo (Brescia), dedica l’editoriale al Sinodo diocesano sulle unità pastorali che si apre sabato 1° dicembre in cattedrale con la Messa presieduta dal vescovo, mons. Luciano Monari. “Il Sinodo che vivremo, seppur specifico sulle unità pastorali – dice Bianchi -, ci ricorda che il Vaticano II basta e avanza per essere fedeli alla volontà di Dio anche a Brescia”. Enzo Gabrieli, direttore di Parola di Vita (Cosenza-Bisignano), commenta quanto accaduto a Rossano: “Una rissa tra operatori delle onoranze funebri per ‘accaparrarsi’ un cadavere”. Per Gabrieli, si è trattato di “uno scandalo”. E “ha fatto bene la Chiesa locale ad alzare la sua voce nei confronti di quanti si comportano da sciacalli e dove l’arroganza e la ricerca del profitto prendono il sopravvento al di sopra di ogni valore e dignità umana”. Infine Vincenzo Finocchio, direttore dell’Appennino Camerte (Camerino-San Severino Marche), pubblica una panoramica delle legislazioni riguardanti il fine vita in Europa, da cui emerge che “la tendenza è quella della legalizzazione dell’eutanasia ma non tutti i Paesi concordano”.

 
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