La Fisc per me è: amicizia, fraternità, comunione di intenti

Alcuni direttori e rappresentanti delle testate Fisc dell’Emilia Romagna

Proseguono le belle condivisioni degli amici della Fisc: di seguito la riflessione di Martina Pacini, redattrice de Il Risveglio della diocesi di Fidenza e consigliere nazionale della Federazione.

Amicizia, fraternità, comunione di intenti. Queste sono le parole che ho associato alla grande famiglia FISC fin da quando ho mosso i primi passi al suo interno. Era il 2018 e, fresca di laurea e di alcuni anni di insegnamento, ho iniziato il mio servizio al settimanale e all’ufficio per le comunicazioni sociali della Diocesi di Fidenza. Una piccola realtà, questo è vero, ma molto vivace. Non conoscevo nessuno se non i sacerdoti che hanno accompagnato il mio percorso di fede negli anni; ma da subito sono stata rassicurata: “nella FISC troverai sostegno, aiuto, risposte alle tue domande e alle tue perplessità perché siamo come una famiglia”. Ed è così che poco per volta ha preso il via il mio servizio: passo dopo passo, senza la pretesa di avere tra le mani le chiavi di un mondo in continua evoluzione che richiede costanti stimoli e sollecitazioni, nonché formazione. Un mondo bellissimo, quello del giornalismo e della comunicazione, che da sempre mi affascina e mi appassiona e attorno al quale ho incentrato i miei studi e la mia formazione professionale. Ricordo con gioia e gratitudine ogni momento fino ad ora vissuto insieme ai colleghi da tutta Italia: i convegni, i percorsi di formazione, le assemblee, le riunioni, le amicizie nate, l’aiuto reciproco, le risate e anche i momenti di difficoltà. Ed ecco che i volti “sconosciuti” sono poco per volta diventati volti “noti” e “cari”. E’ un percorso in continua evoluzione, il mio. E se oggi posso dare il mio piccolo contributo come consigliere nazionale lo devo sì alla mia costanza e al mio impegno, ma anche ai colleghi che hanno creduto in me e mi hanno sostenuto: tendendomi una mano, coinvolgendomi, spronandomi, valorizzando le mie potenzialità, correggendomi negli sbagli. Si parla spesso di giovani assenti, poco motivati, senza obiettivi. E così come è stato per me, da giovane (almeno anagraficamente!) mi sento di dire ai “grandi”: per favore accompagnateci, prendeteci per mano, favorite la nostra formazione e il nostro ingresso in questo bellissimo mondo; non abbiate paura di “sgridarci”, perché tutto ciò contribuisce alla nostra crescita. E ai giovani dico: non arrendetevi alle prime difficoltà, contate su voi stessi, abbiate fiducia nelle persone che vi circondano; fate domande, cercate risposte, siate costanti. Cresciamo insieme, non solo perché così è più bello, ma anche perché in questo modo si raggiungono i risultati migliori!

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