IL MALTEMPO

I settimanali diocesani dedicano ampi spazi al maltempo che ha colpito l’Italia in questi giorni, provocando ingenti danni in diverse Regioni. Notizie (Carpi), ad esempio, ospita la testimonianza di una famiglia, che ha vissuto anche il dramma del terremoto: “Dovermi staccare ancora una volta dalle cose a cui mi sento così attaccata… C’è un momento in cui bisogna lasciarle andare. O loro o te, o vai a fondo con loro, o scopri una strana libertà nel vedere che anche se le lasci, resti viva. Con tutte le ferite aperte e sanguinanti, ma viva. L’io non si spegne. Mentre butto quasi a uno a uno i libri, più di mille, capisco che non è un male amare le cose, ma non sono loro la tua carne. E poi, ancora una volta, siamo travolti dal Bene, più che dalla piena. È questo fisico e amorevole sostegno che ci ha permesso, ancora una volta, di affrontare tutto quel fango e di non rifugiarci in un angolo a piangere”. Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova), invita a “non illudersi” perché “mentre siamo immersi nell’emergenza di oggi, una nuova alluvione è già alle porte col suo carico di tragedie. Se ci limitiamo a tappare qualche falla, per poi tornare a litigare sui piani regolatori o a fare meschini calcoli sul tornaconto elettorale, ci troverà ancora una volta impreparati. E ogni volta più colpevoli di quella precedente”.

 
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