CONCLAVE
Padre Lombardi

Quello che si respira nella Cappella Sistina è “un clima di grande spiritualità e responsabilità”. “Si parla a voce bassa, non c’è rumore di chiacchiere ad alta voce”, ed è “impossibile sottrarsi all’impressione spirituale del Giudizio universale di Michelangelo”. Lo ha detto padre Lombardi ai giornalisti, prendendo in prestito la testimonianza del cardinale Karl Lehmann a Radio Vaticana sullo scorso Conclave. “Chiamo a testimone Cristo Risorto che mi giudicherà”, è del resto la prima frase del giuramento in latino fatto ieri dai 115 cardinali elettori, in un ambiente come quello della Sistina che “ispira grande attenzione e responsabilità”. Quello delle votazioni, come ha testimoniato il cardinale Lehmann, “non è un procedimento affrettato”.

 
 
Poi padre Lombardi ha offerto ai giornalisti la propria testimonianza personale di ieri pomeriggio, e del momento “molto emozionante” dell’ingresso dei cardinali nella Sistina. “Ero proprio sotto l’affresco del Perugino con la consegna delle chiavi di Gesù a san Pietro, sopra la Creazione, e il grande affresco del Giudizio universale era nel pannello conclusivo. Sentivo le voci dei cardinali, l’inflessione e l’emozione di tanti di loro nel pronunciare il giuramento”. Ciò che dominava su tutto, per il portavoce vaticano, era “la consapevolezza dell’importanza del compito” loro affidato, che ha “un significato per tutta l’umanità, come esempio di grande comunione con cui la Chiesa cattolica vive un momento storico, attraverso la storia della salvezza, con grande responsabilità e intensità. Ci rendiamo conto che la storia della Chiesa avviene ogni giorno, e noi partecipiamo ad essa”. L’elezione di un nuovo Papa è quindi un momento importante per la Chiesa, ma anche “per la comunità umana, attenta a punti di riferimento morale, religioso, di ispirazione per il nostro cammino”, ha osservato padre Lombardi.
 
 
(mercoledì 13 marzo 2013)
 
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