L’ORA DELLA RESPONSABILITA’

Nell’analizzare gli scenari aperti dal voto, i giornali Fisc esprimono la loro preoccupazione per il momento presente. Per Edoardo Tincani, direttore della Libertà (Reggio Emilia-Guastalla), “l’ora delle responsabilità è già scoccata: sul lavoro e sulle riforme istituzionali il centrosinistra vincente ma sconfitto di Bersani, il centrodestra del redivivo Berlusconi e il nuovo polo popolare di Grillo sono attesi alla prova dei fatti. Poi c’è un tema nel contempo etico e sociale, la famiglia, che l’agenda politica italiana ha sempre ignorato o rinviato”. Ora, sostiene Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina), “occorre guardare all’immediato futuro. Con il Senato bloccato si rischia di tornare al voto in tempi brevissimi. Per non incappare in questa eventualità, ci sono alcune soluzioni ipotizzabili. Tra le più gettonate, un governissimo con Pd e Pdl per sfornare la riforma elettorale e poco altro e poi affidarsi di nuovo agli elettori. Oppure un’alleanza con Grillo tutta da inventare. Restano immutate le preoccupazioni della vigilia. (…) Forse, adesso, è il caso di fare sul serio”. Per Giuseppe Longo, direttore di Prospettive (Catania), è necessario “riflettere e, a mente più serena, cercare di dialogare con tutte le forze presenti nel nuovo Parlamento per individuare quei provvedimenti necessari a far ripartire” il Paese. Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), evidenzia che “è impegnativo governare senza aspettare che la situazione per le famiglie peggiori di brutto. Insomma tra i partiti nessuno applichi all’Italia il detto ‘muoia Sansone con tutti i filistei’”. Secondo Amanzio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio), “bisogna cercare, con buona volontà, il senso del servizio al Paese puntando su sviluppo e crescita, possibili perseguendo riforme ineludibili”. Per Paolo Busto, direttore della Vita Casalese (Casale Monferrato), “è necessaria una seria riflessione per un governo di scopo con alcuni punti fondamentali” tra cui: “Eleggere il capo dello Stato; dare fiato alle aziende, ai lavoratori, a chi non ha lavoro e ai poveri; tagliare i costi della politica e cambiare la legge elettorale; dare i diritti di cittadinanza agli immigrati e promuovere l’innovazione”. La Cittadella (Mantova) coglie in questo momento “un’occasione” per “il Paese, e le forze che lo rappresentano”, per “ritrovare se stesso”. Il rischio, altrimenti è di “perdersi in una spirale di beghe di corto respiro che lo condanneranno a un declino e a un’irrilevanza sempre più crescenti”. Dal Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli) l’invito a “tutte le forze presenti in Parlamento” a “farsi carico dell’Italia e qualcuna di esse anche a provare a emendare certi suoi errori, per di più ripetuti, del recente passato”. Secondo Sergio Nuvoli, direttore del Portico (Cagliari), “sono necessarie le riforme, da tutti invocate ma rimaste orfane in Parlamento”. Per Marco Zeni, direttore di Vita Trentina, “lo scenario d’ingovernabilità deve cedere immediatamente il posto alla creatività, all’intuito, alla ragionevolezza politica e civica, pur con l’opportuna pausa di riflessione e di confronto. La nuova Italia, uscita dalle urne, esige una leadership intelligente, operosa e innovativa, che sappia utilizzare bene le indicazioni di rotta della bussola elettorale”.
 
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