LA RINUNCIA DEL PAPA

Oltre alle elezioni, i giornali Fisc dedicano ampi spazi alla rinuncia di Benedetto XVI. “La scelta è storica, inattesa, fuori di ogni realistica previsione. Impossibile, al momento, prevederne le conseguenze, coglierne tutta la pregnanza”, annota Bonifacio Mariani, direttore dell’Amico del Popolo (Chieti-Vasto). È “al di fuori” delle “logiche del mondo” che “si colloca la scelta di Benedetto XVI” secondo Angelo Zema, direttore di Romasette.it (Roma). Per Elio Bromuri, direttore della Voce (Umbria), “Benedetto XVI non ha abbandonato il campo e la croce, ma si è fatto da parte per dare spazio a qualcuno più giovane e forte di lui, per combattere contro il male e il Maligno presente nella Chiesa e nel mondo, e per affermare la signoria di Dio sulla Chiesa e sul mondo, con la forza persuasiva della parola e con l’esempio di vita del Pastore, insieme a tutto il suo gregge. Ora è tempo di riflessione, preghiera e rinnovamento”. Gli fa eco Giuseppe Piancastelli, direttore del Piccolo (Faenza-Modigliana): “Non è una fuga, come non lo fu per Mosè. Il Papa non scende dalla croce, come ha titolato un giornale. Non gli ‘intrighi vaticani’ fanno dimettere il Papa. È l’ultimo ‘sì’ all’Amico di una vita intera. È desiderio di stare, ancora e a tempo pieno, col Signore suo e nostro, anche a nome di noi Chiesa”. Su Millestrade (Albano), il vescovo, mons. Marcello Semeraro, ricorda la “visita ad limina” dei vescovi del Lazio. “Nel congedarmi, gli ho detto confidenzialmente – racconta il presule – che lo attendevamo presto a Castel Gandolfo. Ha sorriso. Pensavo alla Pasqua. Non avrei immaginato che sarebbe accaduto prima del previsto”. Il comportamento di questo Papa, rileva Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancona-Osimo), “è stato sempre fedele al ‘Magistero petrino’, alla ‘Onnipotenza di Dio’, alla ‘Carità’. Se in Giovanni Paolo II la parola più ricorrente nei suoi discorsi è stata ‘solidarietà’, in Benedetto XVI la parola più ricorrente è ‘carità’”. E Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), parla di Benedetto come di “un Papa lavoratore e servitore, umile e semplice”. Il Ponte (Avellino) sottolinea che “la sorpresa è stata grande in tutto il mondo. Erano secoli che un fatto simile non si registrava nella millenaria storia del Papato. Ma col rammarico e lo stupore c’è stato anche il generale apprezzamento per il coraggio del gesto e dei motivi che lo hanno ispirato”. “Eletto Papa alla non giovane età di 78 anni, Benedetto XVI – precisa Mario Cascone, direttore di Insieme (Ragusa) – ha dato tutto se stesso in questi otto anni di ministero petrino, intervenendo con vigore e chiarezza anche nei momenti più difficili del suo servizio”. Sul Portico (Cagliari) l’arcivescovo, mons. Arrigo Miglio, in un’intervista ripercorre gli incontri con Benedetto XVI: dalla “festa di San Giuseppe 2006, con le rappresentanze del mondo del lavoro, in San Pietro” alla “visita ad limina nel marzo 2007”, fino all’ultimo incontro, il 29 giugno 2012, “per l’imposizione del pallio: qualche domanda sulla Sardegna e poche battute, perché il tempo era breve, ma anche in quell’occasione ricordo un Papa attento e incoraggiante”. Amanzio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio), appunta la coincidenza, quest’anno, tra la festa cittadina della Madonna delle lacrime (28 febbraio) e il ritiro, nello stesso giorno, di Benedetto XVI. “La stella di Maria – scrive – brilla forte nel cielo, com’è luce limpida quella irradiata dal Pontefice che si dimette in piena libertà e consapevolezza per il ‘bene della Chiesa’. La gratitudine dei trevigliesi è diretta alla Vergine che li ha salvati e …

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