LA CAMPAGNA ELETTORALE

Nel sottolineare il diritto-dovere di partecipare, i giornali Fisc analizzano questa campagna elettorale ormai agli sgoccioli. Secondo Emmaus (Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia), “la comunicazione di questa campagna, che sia televisione o che sia web, sembra continuare a non porsi una domanda essenziale per una democrazia: dove è finito il popolo, che dovrebbe essere rappresentato? Continuiamo a essere una democrazia piena di rappresentanti, ma povera di rappresentati. Una democrazia senza popolo”. Per Pietro Pompei, direttore dell’Ancora (San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto), “sarebbe stato bello se la propaganda elettorale si fosse fermata una settimana prima per darci modo di riflettere e discernere. (…) Non lasciamoci suggestionare dalle promesse”. Dello stesso avviso Marco Zeni, direttore di Vita Trentina: “Non c’è molto tempo per sedimentare discorsi e slogan, per scartare promesse al vento, per scegliere nel segreto dell’urna partiti e uomini credibili, focalizzando il meglio di quanto si è potuto apprendere riguardante il futuro dell’Italia, senza illusioni, liberi finalmente da scandali, da corruzione e malcostume. È tuttavia importante reagire al diffuso malessere e alla tentazione disfattista con un chiaro no allo scoraggiamento e alla fuga nell’astensionismo”. Ezio Bernardi, direttore della Guida (Cuneo), rileva come “in campagna elettorale i temi importanti da affrontare (diseguaglianze, stato sociale, famiglia, giovani, lavoro, giustizia, Europa) sono stati ridotti a irritanti slogan, inanellati in un rosario ossessivo di promesse che, quasi tutte, non potranno essere mantenute considerato lo stato reale della nostra economia e del debito pubblico che non consente furberie e non concede scappatoie”. Per Marco Caramagna, direttore della Voce Alessandrina (Alessandria), “le proposte e le soluzioni ai problemi ascoltate in questa campagna elettorale vanno vagliate e meditate in queste poche ore che ci distanziano dall’espressione del voto, cercando di cogliere quelle che più si avvicinano ai principi di rispetto dell’uomo e delle sue libertà, della giustizia, della solidarietà che non lascia indietro i più deboli”. Antonio Ricci, direttore del Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli), auspica, secondo quanto detto recentemente dal presidente Napolitano, che “lo scontro tra gli schieramenti che caratterizza le campagne elettorali si trasformi, passate le elezioni, in un confronto sui reali problemi del Paese”. Vincenzo Finocchio, direttore dell’Appennino Camerte (Camerino-San Severino Marche), lamenta come “nella campagna elettorale il tema della famiglia e del matrimonio fa capolino solo qua e là per tenere tutti calmi. Ci potrebbe essere una riserva per alzare la voce dopo le elezioni. Francia e Gran Bretagna insegnano”. “Siamo in campagna elettorale ma anche in Quaresima – chiosa Luciano Sedioli, direttore del Momento (Forlì-Bertinoro) – per tutti cambiare stile di vita è possibile ma soprattutto necessario”.

 
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