GMG RIO 2013
NEL CUORE DELL’UOMO

Si è concluso sabato 9 novembre, a Rio de Janeiro, il convegno internazionale organizzato dalla Fondazione vaticana “Joseph Ratzinger-Benedetto XVI” nel quale rappresentanti di oltre 90 atenei si sono confrontati sul pensiero del Papa a partire dall’interrogativo: “Cos’è che fa dell’uomo un uomo”. Al termine del simposio il nostro Presidente, Francesco Zanotti, per il Sir, ha incontrato l’arcivescovo di Rio, mons. Orani Joao Tempesta, al quale ha posto alcune domande in vista della XXVIII Gmg che si svolgerà nella città brasiliana dal 23 al 28 luglio 2013.

 
 
Quale valore ha questo appuntamento internazionale che si svolge a Rio a meno di un anno dalla Gmg?
Ringraziamo molto chi ha organizzato e pensato questo convegno perché offre l’occasione per verificare cosa si trova nel cuore dell’uomo contemporaneo e ringraziamo anche la Puc, la Pontificia università cattolica di Rio perché offre l’opportunità di approfondire il pensiero del Papa sul mondo di oggi. Per costruire un mondo migliore, e la mia mente è rivolta ai giovani, ci può essere di aiuto il pensiero di Joseph Ratzinger che approfondiremo nei due giorni del convegno. Con l’aiuto di tante persone, come si vedono anche a questo convegno, si può portare il pensiero del Pontefice e il messaggio cristiano in tutto il mondo”.
 
Come si prepara la città alla Gmg del 2013?
“Si prepara con un intenso lavoro che va avanti da oltre un anno. Abbiamo dedicato un intero piano della curia al quartier generale della Gmg, sotto la guida di un giovane sacerdote, don Amisio. Con lui lavora un gruppo entusiasta di 80-90 persone che organizza il grande evento del prossimo anno per il quale ci aspettiamo due milioni di giovani: un milione da Rio e dintorni e un altro dal resto del Paese e dall’estero”.
 
Quanti volontari occorreranno?
“Abbiamo ormai raggiunto l’obiettivo che ci eravamo proposti di 60.000 iscritti. Siamo a quota 59.000. Pensiamo di arrivare a 70.000 volontari iscritti per accogliere come si deve tutti quelli che verranno a Rio per l’incontro col Papa. Anche le parrocchie sono tutte mobilitate per ospitare i giovani nelle famiglie. Cerchiamo un milione di posti, almeno 2-3.000 per parrocchia”.
 
Ci sono novità sull’incontro con il Papa?
“Non è ancora definito il luogo in cui si svolgerà la veglia del sabato sera e la messa della domenica mattina. È ormai certo, invece, che si farà la Via Crucis il venerdì sera lungo la spiaggia di Copacabana”.
 
Una scelta controcorrente…
“Non vuole esser di certo una provocazione, ma è il luogo più adatto per gli ampi spazi che offre. In America Latina si perdono i valori. Abbiamo bisogno di recuperare le basi e i fondamenti della vita cristiana e la Gmg si inserisce in questo percorso rinnovato”.
 
A Rio si è in attesa della Gmg, dei Mondiali di calcio (2014) e delle Olimpiadi (2016): come vi preparate?
“Nel 2015 ci sarà la celebrazione dei 450 anni della città. Un bell’insieme di eventi che costituiranno sempre un grande lavoro per la Chiesa in favore del mondo e dei giovani, la speranza del mondo di domani. In ogni caso, occorre lavorare e servire, sempre”.
 
Da ultimo, quale è la presenza della Chiesa cattolica in una società in cui convivono grandi ricchezze e immense povertà?
“I cattolici sono il 51% della popolazione, ma di questi solo il 10% frequenta, anche se ultimamente vedo più fedeli nelle chiese. Negli ultimi anni c’è stata molta influenza di alcune sette di origine nordamericana e forse noi, come comunità cristiana, abbiamo lavorato più al nostro interno che all’esterno. Lo slancio della Gmg ci può aiutare a uscire, ad andare incontro all’uomo di oggi che attende un messaggi…

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