FINE VITA

Al centro degli editoriali delle testate Fisc anche la ripresa dell’esame presso la Camera dei Deputati del disegno di legge “Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento” (Dat), prevista per le prossime settimane. “Ora che il disegno di legge sta per approdare alla Camera – osserva Carlo Cammoranesi, direttore di Frontiera (Rieti) – occorre che la politica riprenda in mano l’impegno bioetico. Dopo la limitazione all’utilizzo degli embrioni, dopo l’implementazione delle cure palliative, dopo il tentativo purtroppo infruttuoso di salvare Eluana, occorre che si metta mano ad una legge che difenda l’indisponibilità della vita anche nelle sue fasi terminali e nelle condizioni di gravi disabilità (come lo stato vegetativo persistente). Ed occorre sfrondare qualunque emendamento che, in nome di una mediazione politica, rischi di lasciar spazio ad una concezione eutanasica della medicina”. Dello stesso avviso Emmaus (Macerata) che dedica uno dei tre editoriali alle Dat. “È importante – si legge – avere chiara la differenza tra terapia e cura. La terapia si riferisce alla malattia e mira al ripristino di una condizione di salute. La cura, invece, è rivolta ad una condizione di fragilità ed ha il suo valore nella relazione, anche quando non c’è possibilità di guarigione. Negare la ‘cura’ giustifica l’eutanasia e cancella la radice stessa della relazione medico-paziente, innescando forme surrettizie di abbandono”.
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