CONGRESSO MEDIACOOP
Autonomia, pluralismo, qualità

“Informazione: autonomia, pluralismo e qualità – L’esperienza dell’editoria cooperativa e non profit”. È questo il tema al centro del secondo congresso nazionale di Mediacoop (Associazione di rappresentanza delle cooperative giornalistiche, editoriali e della comunicazione) che si svolge a Roma dal 3 al 4 marzo presso la sede di Legacoop (il 3) e presso la Sala delle Conferenze, p.zza Montecitorio 123 (il 4). Al congresso è intervenuto anche il presidente della Fisc, Francesco Zanotti. “Noi sul territorio – ha tra l’altro affermato – siamo nati e siamo cresciuti e possiamo rimanerci solo se abbiamo le stesse opportunità degli altri. Avvertiamo il dovere di informare, di portare anche una voce diversa, fuori dal coro, spesso controcorrente. Per svolgere questo particolare compito occorre che ci vengano offerte le medesime opportunità di cui usufruiscono gli altri media nostri concorrenti, giornali, tv o siti internet che dir si voglia”. Pubblichiamo di seguito il testo integrale dell’intervento del presidente Zanotti.
 
Saluti e ringraziamenti.
Non entrerò nelle questioni prettamente politiche, di schieramento. A chi ci vuole tirare a destra o a sinistra, noi diciamo che guardiamo in Alto, un Alto inteso con la A maiuscola.
Sono qui a rappresentare la Fisc, oltre 180 testate diocesane, per lo più settimanali. Un milione di copie la settimana, oltre quattro milioni di lettori. Siamo aziende in diversi casi, specie nel nord del Paese, ben strutturate, con decine di dipendenti, giornalisti, grafici e amministrativi. Ci sono giornali che si basano ancora molto sul volontariato, in particolare al sud, dove però non mancano notizie di nuove esperienze che ci danno molto fiducia per il futuro. Copriamo quasi per intero tutto il territorio. Nel nord siamo presenti in ogni diocesi, fino all’Emilia Romagna e alla Toscana. Poi, scendendo lungo la penisola, si allargano le maglie della nostra rete. Facciamo giornali che parlano alle comunità cristiane, ma non solo. Facciamo giornali locali per diffusione, ma globali per lo sguardo che pongono sull’uomo e sull’intera umanità. Spesso siamo più letti fuori dal circuito del cosiddetto mondo cattolico. Questo fa parte anche del nostro dna che data le sue origini sul finire del 1800. Infatti abbiamo giornali dal passato glorioso, alcuni nati ben oltre 120 anni fa. In alcune zone, specialmente piccole, siamo l’unica testata presente, rappresentiamo il giornale di quel territorio. Siamo molto forti nei territori piccoli, dove è ancora molto viva l’identità locale. Siamo deboli nelle grandi città, dove l’identità locale si va smarrendo.
Godiamo di un’ampia, oserei dire totale autonomia editoriale, nonostante quel che si pensa di noi. Siamo apertissimi al dialogo coi lettori e con la società civile. Negli anni è aumentata la qualità dei nostri giornali che oggi si presentano in moltissimi casi con un’ottima veste grafica e con servizi di assoluta qualità giornalistica. Sono numerosi i nostri giornali presenti su internet con un proprio sito online. Alcuni sono solo giornali online, nati per internet. Non mancano le difficoltà che non ci nascondiamo, ma ogni settimana ci mettiamo in gioco, mettiamo in gioco la nostra responsabilità di giornalisti, facendo giornali pensati che aiutano a pensare (come dice spesso il direttore del Sir, Paolo Bustaffa), non dogmatici come qualcuno potrebbe credere, ma che vanno alla ricerca della verità.
L’anno da poco chiuso è stato drammatico. I bilanci sono andati in tilt il 31 marzo scorso, quando tutti abbiamo pensato a un “pesce d’aprile”. Non ci nascondiamo neppure la difficoltà nella raccolta pubblicitaria, condizionata dalla crisi economica che non accenna a mollare la sua morsa. Anche il fronte abbonamenti è sempre caldissimo, sia per l’…

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La FISC nasce il 26 novembre 1966 come associazione dei numerosi settimanali diocesani, soprattutto con l’intento esplicito di raccogliere l’eredità culturale, sociale ed ecclesiale delle varie testate sorte già alla fine dell’800, nel solco del Movimento cattolico italiano e alla luce dell’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII.

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