È giusto o no celebrare il 150° anniversario dellUnità dItalia, il 17 marzo, con un giorno festivo?. È linterrogativo che accomuna molti editoriali delle 188 testate Fisc. Il problema scrive Gino Mecca, direttore dellAraldo Abruzzese (Teramo Atri) è forse un altro: si crede o no al valore dellUnità del Paese? LUnità è stato un obiettivo positivo oppure un danno per il territorio italico? Se si ritiene lUnità una conquista storica e un valore attuale, allora può valere la pena fare un giorno di festa, anche se ha un costo economico! È un problema di convinzione, di condivisione di un valore. Per Corrado Avagnina, direttore dellUnione Monregalese (Mondovì) e della Fedeltà (Fossano), un grande Paese, come lItalia vuol essere, sa anche ritagliarsi margini di idealità, per celebrare la propria storia, per riflettere insieme sul cammino compiuto in quanto italiani, per respirare schiettamente una porzione di festa. Emmaus (Macerata) rilancia: Ma in che Paese viviamo? Qualcuno rifiuta lidea di una appartenenza comune. Qualcun altro invece resiste. Non per festeggiare la figura anacronistica di un re che firma una legge, ma per fare memoria di una storia fatta di luci e di sconfitte, di tradimenti e di possibili redenzioni. Per ripartire. In occasione del 150° dellUnità dItalia, Il Nuovo Diario Messaggero (Imola) intende offrire un contributo sulle vicende che hanno portato lItalia allunificazione statuale nel 1861, proiettandole sul più ampio orizzonte delle vicende nazionali. Con il numero in uscita, spiega Andrea Ferri, direttore della testata imolese, iniziamo ad offrire ai lettori alcune autorevoli riflessioni di ordine generale, che tenteremo poi di coniugare con lattualità politica, facendo seguire una serie di contributi sui modi con cui si è concretamente attuata lunificazione italiana nel nostro territorio.