FIAT E ITALIANITA’

Al centro degli editoriali delle testate Fisc anche la “questione Fiat” dopo l’incontro del 12 febbraio tra vertici dell’azienda e governo. “Le promesse sul futuro ‘torinese’ di Fiat – annota Marco Bonatti, direttore della Voce del Popolo (Torino) – hanno ribadito quanto già si sapeva, ma non sono riuscite a dissipare completamente i dubbi e le incertezze della città. L’azienda ha voluto impostare il referendum sull’accordo di Mirafiori come un braccio di ferro col risultato, fra l’altro, di far emergere chi dall’accordo è rimasto fuori (Fiom) come l’unico ‘antagonista’ al di là del suo peso reale e dei suoi numeri. Uno stile ‘rude’ che forse ha giovato molto all’immagine e alla spettacolarità ma non al clima costruttivo di dialogo”. Ora però, evidenzia Bonatti, “si tratta di superare i toni dello scontro e di dare attuazione agli impegni reciproci di azienda e sindacato. Senza spaventarsi troppo per i progetti di riorganizzazione mondiale di Fiat: se il gruppo ha davvero ambizioni e necessità ‘globali’, è necessario che si attrezzi in questa prospettiva”.
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