I settimanali diocesani ritornano sulla manifestazione svoltasi domenica scorsa (13 febbraio) in diverse città italiane e straniere a difesa della dignità delle donne. Questa volta nota Giampiero Moret, direttore dellAzione (Vittorio Veneto) una bella manifestazione delle donne in difesa della loro dignità è avvenuta legata strettamente e inevitabilmente alla turbolenta situazione politica che ha diviso le donne in fronti politici contrapposti e ne ha sminuito la forza. Sarebbe auspicabile che qualcuna del fronte opposto, con intelligenza e senza dover rinunciare alle proprie idee politiche, riconoscesse che nelle grida che si sono levate da tante piazze cè qualcosa da ascoltare seriamente e che, per il bene di tutte le donne (degli uomini), bisognerebbe trovare il modo di esprimere insieme questo disagio. Secondo Agostino Clerici, direttore del Settimanale della Diocesi di Como, le domande vere sono sempre le stesse, purtroppo dimenticate nelle piazze, perché ingombranti e fonte di divisione: chi sono? da dove vengo? dove vado? perché vale la pena vivere? Domande da far risuonare nel cuore e che nel cuore devono trovare una risposta, perché possa poi essere operativa ed efficace nelle relazioni della città. Per Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), la necessità di nuovi modelli culturali passa attraverso stili di vita in cui il rispetto della dignità della donna ispiri davvero i comportamenti quotidiani, ma passa anche attraverso la scelta di usare il telecomando per scegliere programmi che non offendano i valori veri della femminilità.
