ATTUALITA’ E POLITICA

“L’anno in cui celebriamo i 150 anni di percorso unitario si sta caratterizzando – dichiara Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza) – per continue divisioni e scontri che certo non fanno bene all’Italia e agli italiani. È troppo chiedere di mettere al centro il Paese, prima e al di sopra degli interessi di partito e schieramento? Sarebbe questo il modo più significativo per onorare un anniversario che, oltre che memoria del passato, dovrebbe essere soprattutto sguardo verso il futuro”. Occorre “volare alto”, secondo La Cittadella(Mantova): “Proporre, sui temi cruciali per l’ammodernamento, una pacificazione di questo strampalato psicodramma nazionale”. Per Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), “cresce in maniera esponenziale la distanza tra la politica e il Paese reale”, perciò “tocca a noi: non teniamo le mani in tasca, non restiamo alla finestra. I cristiani devono essere in politica da cristiani”.A giudizio del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina), “urge uno scossone per il bene di tutto il Paese. Scossone che significa liberarsi dalle pesanti ipoteche delle ideologie politiche e farsi avanti, a viso aperto, per ‘rifondare’ la grande casa comune”. A proposito di federalismo scrive Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone): “Occorre un partito trasversale della responsabilità. Significa anzitutto valorizzare la diversità territoriale del nostro Paese. Si deve far sì che chi spende, come le amministrazioni locali, possa anche incassare. Significa ancora che i cittadini, usufruendo dei servizi, possano valutare nell’urna elettorale se il loro comune ha speso bene i soldi delle tasse o se li ha sprecati”. Fabrizio Favre, direttore del Corriere della Valle (Aosta), scrive: “S’inizia a costruire ragionamenti intorno alla cosiddetta ‘economia della felicità’, che non è l’apoteosi del consumismo. Anzi. La sobrietà ci aiuta a porre alla giusta distanza bisogni e necessità finanziaria, cogliendo con chiarezza l’esistenza di tantissimi beni che non necessitano di essere monetizzati”. In questo momento, osserva Nicola Paparella, direttore dell’Ora del Salento (Lecce), “si guarda alla Chiesa, come ad una cattedra morale che può aiutare il nostro Paese ad uscire dalla crisi di moralità che imprigiona le coscienze e intorbida la convivenza civile”.
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