POLITICA

“Nel premier c’è un menar vanto sulle conquiste femminili secondo una vulgata popolare diffusa. Ma proprio questo comportamento, al di là dell’uso politico che ne fanno strumentalmente le parti politiche e giornalistiche, toglie respiro etico alla politica” perché “di fatto si separa la vita privata dalla vita pubblica, mentre viene contaminata l’etica pubblica con l’immoralità privata”, osserva Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone). Anche nell’editoriale della Cittadella (Mantova) si legge che “l’ultima vicenda che sta squassando le istituzioni e il dibattito pubblico, arrivando ad intersecare la realtà del disagio e della devianza minorile, porta con sé interrogativi particolarmente cupi ed inquietanti”. “C’è un clima di costante e deleteria incertezza politica, sia a livello locale – ci riferiamo in particolare a Chioggia – sia a livello nazionale”, denuncia Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), per il quale “Giunta e Governo sono sempre lì lì per cadere, ma tirano avanti; ed è arduo capire se sia meglio che restino o che vadano”. “È necessaria una svolta contro la paralisi”, avverte La Guida (Cuneo). Nell’editoriale “Agli uomini di potere” Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), si cimenta in una libera traduzione dalla Bibbia: “Amate la giustizia voi che guidate le nazioni. Non sarete mai saggi se operate il male e se il vostro corpo è schiavo del peccato. Dio non lascia impunito chi bestemmia, perché conosce il suo cuore. Gli empi con le loro scelte e le loro parole attirano su di sé la morte perché se la meritano”. Il politico sregolato, prosegue, “rovina il suo popolo. Non siate arroganti. Che voi siate principi, giudici, potenti, non serve: Dio non vi onora. E non pensate che Dio non veda il male che compite: Egli tutto vede e tutto sa”. Il direttore del Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli) Antonio Ricci riflette sullo stato della politica italiana: “Se, nel rispetto delle regole democratiche, la maggioranza che esce dalle urne è da considerare sempre legittima, ciò non significa che ottenere il maggior numero di voti renda giusti comportamenti che giusti non sono: in campo morale il concetto di ‘giusto’ e ‘sbagliato’ non muta con il mutare della maggioranza”. “Politici cristiani urgono”, secondo Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia): “Ci preme affermare che un politico non può essere considerato come cristiano se non fa propria tutta quanta la dottrina sociale della Chiesa e vive in modo esemplare e irreprensibile la propria fede. A pari, un cristiano non può considerarsi tale se non accetta e pratica complessivamente questa stessa dottrina. Nei momenti estremi, è necessario tornare alla chiarezza dei concetti. È finito il tempo delle approssimazioni e delle facili battute”. “È tempo – per Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza) – che si abbandonino i toni da cabaret e si torni con decisione ai problemi dell’Italia. Se ciò non è possibile si segua l’esempio di altri Paesi e si dia vita a un esecutivo, il più ampio possibile, che sappia mettere al centro il bene del Paese”.
 
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