Al via la nuova campagna della Cei che racconta la “Chiesa in uscita”

Si è tenuta ieri, giovedì 10 aprile, la conferenza stampa per il lancio della nuova campagna 8xmille alla Chiesa Cattolica

Presente, fra gli altri, la vicepresidente vicario della nostra Federazione, Chiara Genisio. Di seguito condividiamo il suo intervento:

 

Un saluto sincero a tutti coloro che sono collegati.

Permettetemi un salto nel tempo. Quando ero una giovane cronista partecipai ad un convegno promosso dalle Acli  sul tema dell’equo solidale,  era ancora una tematica agli albori,  a concludere i lavori fu il presidente di allora Luigi Bobba,  al termine lo intervistai e gli chiesi di fronte a una questione così planetaria che cosa poteva fare ciascuno di noi nel suo piccolo  e lui con molta semplicità mi rispose:  partendo dalle proprie abitudini, andando al supermercato e cambiando tipologia di prodotti nel carrello della spesa, perché, mi disse guardandomi negli occhi, ricordati che 1+1+1… così si  cambia il mondo.

Sembrava una cosa fin troppo facile, quasi banale; eppure, quelle parole mi sono riapparse nella memoria tante volte e credo e che sia successo anche a voi in mille altre situazioni e mi sono tornate in mente proprio a proposito della campagna dell’otto per mille che siamo qui oggi a presentare. Perché una firma +1 firma + un’altra… cambiano veramente le sorti delle persone, della società, della nostra stessa Chiesa e allora comprendo ancora forse di più quanto il ruolo dei nostri giornali sia fondamentale per questa campagna.

Un ruolo che  va ben oltre ai numeri che ci rappresentano che pur sono numeri significativi: sono   circa 150 gli editori che sostengono questa campagna con pagine dedicate e  tanti articoli, con numeri significativi di persone raggiunte settimanalmente  sia con le versioni cartacee ma anche con milioni di donne, uomini e giovani  intercettati  e interpellati attraverso  i social e il nostro web che ormai si sta sempre più allargando anche grazie all’utilizzo dei podcast e dei video ma ci interpella perché noi siamo veramente quella voce che racconta le storie anche prima ancora che diventino storie.

Mi spiego meglio: il nostro lavoro che è quello di raccontare, di aiutare a comprendere il proprio territorio fa sì che in qualche modo emergano le questioni, i temi che poi diventano oggetto del lavoro e dell’impegno dell’8 per mille.

Con il nostro impegno vengono alla luce anche attraverso delle denunce i fatti che poi si trasformano nelle storie delle persone, delle iniziative, dei gesti …

Tutto questo  perché abbiamo scelto  di essere una stampa che dà peso alle parole e che non rincorre una politica sensazionalista che va a cercare il marcio per vendere una copia in più ma che con trasparenza con correttezza e speranza si fa voce di quello che accade nel proprio tessuto, siamo  un punto di riferimento per molte persone che in questo momento di grande confusione e incertezza,  in un clima di forte  contrapposizione anche di  paura per ciò che sta avvenendo  si ritrovano nei nostri giornali perché li  aiutiamo  a comprendere che cosa  accade intorno a loro nel mondo.

La fiducia che i lettori ripongono nella propria testata diocesana si traduce in una maggiore attenzione e considerazione nel messaggio che contengono, incluso quindi quello relativo al sostegno economico alla Chiesa.  E non dobbiamo dimenticare il corollario di iniziative promosse dai giornali con un approccio più personalizzato nell’ambito locale che rafforza il legame tra lettore e l’importanza di una firma consapevole.

Utilizzare i nostri giornali per far conoscere la campagna, ma soprattutto ciò che  ne è il cuore ciò a cui  dà vita, ciò per cui è costruita la campagna fa parte del nostro DNA è qualcosa a cui non possiamo e non vogliamo sottrarci.

Permettetemi infine di utilizzare questa occasione per ringraziare ciascuno  di voi che guida e lavora, collabora con i giornali diocesani per l’impegno su questo fronte e in qualche modo di rivolgere l’invito a rendersi conto che noi non siamo soli nel nostro territorio ma che veramente 1+1 + 1 …i nostri giornali stanno facendo la differenza. Grazie

 

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