CRISI, POVERTA’ ED ESCLUSIONE SOCIALE

La crisi economica e i suoi effetti continuano a tenere banco sulle testate diocesane. “La crisi diventata ormai ‘sociale’ – sostiene Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia) – sta a indicare una mancanza di speranza, che è la cosa peggiore per riprendersi. Potremo uscirne? Anche gli esperti non vogliono essere pessimisti: è possibile superare la crisi puntando sulle risorse personali e comunitarie, non sperperandole con distribuzioni a pioggia, ma utilizzandole in modo da implementarle, ascoltando, intercettando e incoraggiando il recupero di capacità ed energie, donando nuova speranza”. Secondo Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), “nella crisi troppo peso hanno le lamentele e lo scarico delle responsabilità. È ora che i soggetti, sociali ed economici, tornino protagonisti intraprendenti, coraggiosi, fiduciosi, creativi. Lo sviluppo dipende da noi”. Per Corrado Avagnina, direttore dell’Unione Monregalese (Mondovì) e della Fedeltà (Fossano), “s’impone uno scatto di dignità nel nome dell’uomo, della vita, delle generazioni, del futuro… e non solo nel segno dell’euro (e mai più). Così ci si potrà anche accorgere, finalmente, che la finanza, la moneta, i soldi… vanno governati, vanno posti in un quadro di democrazia reale, vanno commisurati all’umanità che non è una… banconota. Tutti insieme (e ognuno di noi) valiamo immensamente di più”. Il Nuovo Diario Messaggero (Imola), in una nota di Carlo Alberto Gollini, presidente della Cooperativa giovani rilegatori, chiede d’investire sulla cooperazione sociale, garantendo, allo stesso tempo, lo sviluppo locale.

 
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