Addio a mons. Duilio Corgnali, Ungaro: “Ha rivendicato con orgoglio il ruolo irrinunciabile che la stampa di ispirazione cattolica ha nella vita del nostro Paese”

La Chiesa udinese piange la scomparsa di uno dei suoi figli più illustri: mons. Duilio Corgnali è deceduto domenica 21 gennaio a mezzogiorno all’ospedale di Udine, dove si trovava ricoverato dallo scorso 15 dicembre in seguito all’insorgenza di una grave forma tumorale. Aveva 77 anni.

Un ministero sacerdotale speso al servizio della cultura, della comunicazione ecclesiale e della pastorale ordinaria della Chiesa udinese, in particolare nelle comunità del tarcentino. L’anima forte e amorevole, decisa e sorridente di mons. Duilio Corgnali è stata chiamata a sé dal Signore domenica 21 gennaio. Mons. Corgnali si è spento a seguito del repentino aggravarsi di un male che, quando scoperto, era in fase già avanzata.

I dettagli sulle esequie di mons. Corgnali saranno comunicati prossimamente.

I primi anni

Nato il 26 marzo 1946 a Manzinello, Duilio Corgnali fu ordinato sacerdote il 9 ottobre 1971. Dopo un anno di servizio come cooperatore pastorale a Palmanova, nel 1972 si recò a Roma per un periodo di studi presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino, l’“Angelicum”, dove si laureò nel 1975 con una tesi su San Cromazio d’Aquileia.

Anima della ricostruzione post-terremoto

Don Corgnali si trovava ancora a Roma quando, il 6 maggio del 1976, il Friuli fu sconvolto dal terremoto: rientrato immediatamente in Diocesi, fin da subito si spese in prima persona per la ricostruzione materiale e culturale del Friuli terremotato. Nell’ottobre 1976, all’indomani del secondo sisma, l’arcivescovo mons. Alfredo Battisti lo nominò direttore del CeDI, il Centro di documentazione e informazione, un gruppo di scrittori e giornalisti voluto dallo stesso Arcivescovo e dal direttore della Caritas italiana, mons. Nervo, per raccogliere tutta la documentazione e i vari aspetti che stavano emergendo nell’immediato post-terremoto. Da allora Corgnali fu un instancabile promotore della rinascita culturale e sociale del Friuli.

Un anno dopo il sisma mons. Corgnali curò la pubblicazione del volume «Friuli. Un popolo tra le macerie». Il libro è stato riedito da La Vita Cattolica nel 2016, in occasione del 40° anniversario del terremoto.

Direttore de La Vita Cattolica, fondatore di Radio Spazio

Mons. Corgnali intervenne il 30 ottobre 2023 in diretta su Radio Spazio in occasione del 30° di fondazione dell’emittente diocesana

Gli strumenti di comunicazione diocesana furono per mons. Corgnali un privilegiato ambito di servizio alla Chiesa. Oltre all’esperienza al CeDI, nel 1978 egli fu nominato direttore del settimanale diocesano La Vita Cattolica, ruolo che ricoprì per ben 24 anni fino al 2002. In quegli anni – in particolare dal 1993 al 1998 – mons. Duilio Corgnali rivestì anche un incarico nazionale: fu infatti presidente della FISC, la Federazione italiana dei settimanali cattolici. Giornalista professionista dal 1991, su La Vita Cattolica mons. Corgnali ha continuato a scrivere anche dopo il termine del suo mandato: l’ultimo numero della sua rubrica, il celebre e frizzante Agâr, è stato pubblicato lo scorso 6 dicembre.

Nel 1993 mons. Corgnali fondò – assieme a Grazia Fuccaro e con l’allora arcivescovo mons. Battisti – l’emittente diocesana Radio Spazio, rilevando una precedente radio che trasmetteva nella pedemontana tarcentina. In quegli anni volle fortemente che i media diocesani potessero contare su uno spazio loro dedicato, così si adoperò per la costruzione dell’edificio di via Treppo 5, a Udine, in cui tutt’ora trovano casa il settimanale e la radio dell’Arcidiocesi di Udine, oltre al centro culturale “Paolino d’Aquileia”.

Dal 1983 al 2002 mons. Corgnali fu anche direttore del Centro diocesano per le Comunicazioni sociali.

Parroco a Tarcento e nelle Parrocchie della pedemontana tarcentina

10 dicembre 2023: l’ultima Messa domenicale celebrata in duomo a Tarcento, in occasione della Visita pastorale dell’Arcivescovo

Il ministero sacerdotale di mons. Duilio Corgnali trovò particolare fecondità anche nella pastorale parrocchiale. Nel 1980 fu nominato parroco di Sedilis, ma fu il 2002 l’anno in cui venne nominato parroco di Tarcento, Coia-Sammardenchia e Ciseriis. L’anno successivo divenne parroco a Loneriacco, mentre nel 2021 assunse la guida delle Parrocchie di Collalto e Collerumiz.

Dal 2006 al 2012, inoltre, guidò le vicine Parrocchie di Magnano in Riviera e Billerio.

La guida di un numero sempre crescente di comunità non ha mai spento in mons. Corgnali il desiderio di star vicino a tutti: d’estate la sua priorità era l’oratorio estivo parrocchiale, vissuto tra i bambini e i ragazzi delle sue Parrocchie; inoltre aveva particolarmente a cuore l’appuntamento settimanale di visita agli infermi.

Mons. Corgnali era inoltre vicario foraneo, dapprima per la Forania di Tarcento e poi, con l’istituzione delle Collaborazioni pastorali nel 2018, per la Forania della Pedemontana.

L’impegno per le cause friulane

A Roma con Giovanni Paolo II e mons. Alfredo Battisti

Convinto sostenitore delle cause friulane, mons. Duilio Corgnali si spese in prima persona e con grande energia a sostegno dell’approvazione della Legge 482/1999 per il riconoscimento statale – tra le altre – del friulano quale lingua minoritaria. Mons. Corgnali sosteneva con forza l’utilizzo della lingua friulana nella liturgia; peraltro fu il coordinatore della commissione interdiocesana per la traduzione del Messale romano in marilenghe.

Con la sua scomparsa, insomma, la Chiesa udinese e l’intero Friuli perdono un dinamico animatore della vita culturale e sociale, nonché un sacerdote dotato di un instancabile senso di servizio a favore delle sue comunità.

Fonte: Arcidiocesi di Udine www.diocesidiudine.it

Le parole di Mauro Ungaro, presidente Fisc:

Nella sua partecipazione alla vita della Federazione, dapprima come consigliere nazionale e poi presidente (1993-1999), don Duilio – sottolinea il presidente Ungaro – è sempre stato il riferimento di un giornalismo impegnato nella società civile e profondamente radicato in quella ecclesiale. Ha rivendicato con orgoglio il ruolo irrinunciabile che la stampa di ispirazione cattolica ha nella vita del nostro Paese, sottolineando il valore del rapporto con i territori locali e le loro diversità culturali, storiche, linguistiche lette sempre come fonte di arricchimento reciproco. Per la Fisc si tratta di una grave perdita che ci sollecita però a raccogliere in maniera ancora più impellente l’eredità lasciatele da figure quale quelle di monsignor Corgnali, don Peradotto, mons. Cacciami, mons. Rini.

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