«Un miracolo». Così Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte per blasfemia, ha commentato ad Aiuto alla Chiesa che Soffre la decisione del carcere di Multan, in Pakistan, dove è attualmente detenuta, di lasciarle tenere il rosario che Papa Francesco le ha donato. «È la prima volta in nove anni che mi consentono di tenere in cella un oggetto religioso».
La donna ha incontrato lo scorso 12 marzo il marito Ashiq e la figlia Eisham, di ritorno dal loro viaggio in Italia con ACS, durante il quale sono stati ricevuti in udienza privata dal Pontefice. In quelloccasione il Papa ha donato ad Eisham un rosario in più da portare a sua madre ed ha assicurato lei le proprie preghiere. La ragazza ha riferito ad Asia delle toccanti parole del Papa e dellemozionante incontro, nel corso del quale la giovane ha abbracciato Francesco per sua madre, come lei le aveva chiesto.
«Ricevo questo dono con devozione e gratitudine ha detto Asia Questo rosario sarà per me di grande consolazione, così come mi conforta sapere che il Santo Padre prega per me e pensa a me in queste difficili condizioni».