Cultura, Erri De Luca: Non credo in Dio ma non escludo sua esistenza
Lo scrittore a Tv2000: Non sono ateo perché gli atei escludono Dio dalla vita degli altri
Lo scrittore a Tv2000: Non sono ateo perché gli atei escludono Dio dalla vita degli altri
Roma, 28 novembre 2016 Nel mio nuovo romanzo La natura esposta io e il protagonista coincidiamo nel sentimento di essere non credenti però non atei. Perché lateo è colui che esclude la divinità anche dalla vita degli altri. Invece il non credente esclude la divinità solo dalla propria vita. Lo ha detto lo scrittore Erri De Luca ai microfoni di Terza pagina, lapprofondimento culturale del Tg2000, il telegiornale di Tv2000.
La divinità ha spiegato lo scrittore – esiste nelle persone che sanno rivolgersi, hanno un rapporto e unintimità con Dio. Le possono dare del tu nelle preghiere, dove con la divinità ci si scambia il pronome tu. Padre Nostro che sei nei cieli e non che siete nei cieli. Cè un rapporto diretto.
Ho visto tanti cattolici agire ha raccontato Erri De Luca – durante gli anni della guerra in Bosnia. In quel periodo li frequentavo di più perché facevo lautista dei loro convogli. Li ho visti agire in questa energia e in questo rivolgimento diretto alla divinità che in loro era un moltiplicatore di potenza, una capacità di efficienza.
Erri De Luca ha inoltre rivelato di aver scoperto il timore dellamore leggendo la scrittura sacra, non lo sapevo prima, Si dice del timor di Dio. Questo non significa che Dio ti prende a scappellotti e tincombe qualche catastrofe. E il timore di non avere più un rapporto con Dio. Il timore di Abramo è quello di non sentire più Dio.
Nel romanzo La natura esposta, ha concluso lo scrittore, emerge una Chiesa nuova che cerca di tornare alle sue origini. Siamo contemporanei del tentativo di questo Papa nuovo: tornare alle origini del messaggio cristiano, quello più impegnativo nei confronti della specie umana e della fraternità.
La divinità ha spiegato lo scrittore – esiste nelle persone che sanno rivolgersi, hanno un rapporto e unintimità con Dio. Le possono dare del tu nelle preghiere, dove con la divinità ci si scambia il pronome tu. Padre Nostro che sei nei cieli e non che siete nei cieli. Cè un rapporto diretto.
Ho visto tanti cattolici agire ha raccontato Erri De Luca – durante gli anni della guerra in Bosnia. In quel periodo li frequentavo di più perché facevo lautista dei loro convogli. Li ho visti agire in questa energia e in questo rivolgimento diretto alla divinità che in loro era un moltiplicatore di potenza, una capacità di efficienza.
Erri De Luca ha inoltre rivelato di aver scoperto il timore dellamore leggendo la scrittura sacra, non lo sapevo prima, Si dice del timor di Dio. Questo non significa che Dio ti prende a scappellotti e tincombe qualche catastrofe. E il timore di non avere più un rapporto con Dio. Il timore di Abramo è quello di non sentire più Dio.
Nel romanzo La natura esposta, ha concluso lo scrittore, emerge una Chiesa nuova che cerca di tornare alle sue origini. Siamo contemporanei del tentativo di questo Papa nuovo: tornare alle origini del messaggio cristiano, quello più impegnativo nei confronti della specie umana e della fraternità.
Ecco il video dellintervista:
https://www.youtube.com/watch?v=hasCvcjHDjI
https://www.youtube.com/watch?v=hasCvcjHDjI
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