VOCI DIOCESANE, LEZIONE DI STORIA

Un traguardo prestigioso, un compleanno da festeggiare con 125 candeline accese su un’informazione che ha attraversato tre secoli di storia. il Ticino, settimanale della diocesi di Pavia, festeggia domani il suo anniversario speciale, ricordando la nascita voluta nel 1891 dall’allora vescovo, il cardinale Agostino Riboldi. Un giornale che ha avuto nello storico direttore don Carlo Bordoni un grande maestro di informazione libera e coraggiosa.
Fu don Carlo, ad esempio, a preferire la pubblicazione «con pagine bianche piuttosto che serve» nel periodo fascista. Il vescovo di oggi, monsignor Corrado Sanguineti, parla di un giornale «ben fatto, con attenzione e passione, e per questo mi auguro che l’anniversario sia occasione anche per avviare una maggior valorizzazione e visibilità nelle parrocchie». Ma quali sono oggi le sfide in cui deve calarsi un settimanale diocesano nel nostro tempo? «Ritengo debba essere una voce rilevante sulle tematiche sociali e culturali – risponde Sanguineti –. Penso da una parte alla povertà, al mondo giovanile e dall’altra all’ambito familiare, scolastico, anche dell’identità sessuale. Senza crociate ma riuscendo a essere voce e ragione di certe posizioni».
A dirigere il settimanale è ora un giornalista laico, Alessandro Repossi: «Si tratta – spiega – di un traguardo che premia anche i direttori, i giornalisti e i tanti collaboratori che lungo questo cammino hanno lavorato con passione per avvicinare sempre più il settimanale al territorio della diocesi di Pavia e dell’intera provincia. Per il futuro puntiamo a una sempre maggiore integrazione con il sito Internet, i social network e Radio Ticino Pavia ». Tra l’altro in casa diocesana ci si appresta a celebrare un altro traguardo significativo: nel 2017 infatti l’emittente radiofonica della Chiesa locale festeggerà i suoi primi quarant’anni.
L’ultimo sacerdote che ha diretto il giornale della diocesi è stato don Franco Tassone, figura di spessore nel tessuto sociale locale. Per lui cinque anni alla guida: «Un lustro ricco di notizie che penetravano sempre più nel tessuto dei problemi sociali della città – racconta –, con interviste a persone di cultura e di impegno, lavorando sodo e con grande passione».
Prima di lui don Vincenzo Migliavacca, che nei suoi 15 anni di guida ha preso per mano il giornale diventando artefice di cambiamenti storici: il passaggio da collaboratori solo volontari a dipendenti professionisti, l’impaginazione con il computer, il formato tabloid e la stampa a colori. «Sono onorato di aver percorso un tratto della mia vita sacerdotale al servizio di questo strumento della comunicazione», dice oggi.
Venerdì il 125° anniversario de il Ticino sarà celebrato con un numero speciale del settimanale, corredato da immagini rievocative e da testimonianze illustri, e con un convegno in programma alle 16 al Collegio Borromeo. Titolo dell’incontro sarà «La stampa cattolica tra passato e futuro». Dopo il saluto delle autorità cittadine, interverranno tra gli altri il direttore di AvvenireMarco Tarquinio, il caporedattore di Famiglia Cristiana Francesco Anfossi, il direttore dell’Istituto superiore di scienze religiose Fabio Besostri e lo scrittore pavese Mino Milani.
PAVIA – Daniela Scherrer
 
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