COMUNICATO STAMPA
03/11/2016
Migranti, Bartolo: “Ucciso un uomo per costringerli a salire su gommoni”.
Medico Lampedusa al Tg2000: “250 morti, sbagliata strategia Ue. Soluzione ?
Salvarli in Africa”.
Roma, 3 novembre 2016 – “I racconti dei 29 superstiti sono raccapriccianti.
Hanno raccontato che per la farli salire su questi due gommoni fatiscenti hanno sparato ad un uomo uccidendolo. I migranti si erano accorti che i gommoni erano fatiscenti e il mare non era nelle condizioni per una navigazione tranquilla. Nonostante questo li hanno fatti partire e dopo poche miglia è successa la tragedia”. Così Pietro Bartolo, medico del Poliambulatorio di Lampedusa, protagonista del film ‘Fuocoammare’ in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, ha riferito la testimonianza dei sopravvissuti all’ultimo naufragio nel Mediterraneo.
“Una donna superstite – ha proseguito Bartolo – ha raccontato che per salvarsi si è aggrappata ad un cadavere. Hanno raccontato che sono stati molte ore in mare nella speranza che qualcuno li andasse a salvare. Ma quando sono arrivati i soccorritori per la maggior parte di loro non c’è stato nulla da fare. In un gommone erano presenti sicuramente tre bambini, di cui uno era la figlia di una signora superstite. Ci ha fatto vedere la foto della figlia, era una mamma davvero inconsolabile. Abbiamo cercato di confortarla ma una mamma che perde una bambina non è facile da consolare.
Dobbiamo pensare che sono persone con i nostri stessi sentimenti, non sono alieni”.
“La priorità ora – ha sottolineato Bartolo – è evitare nuove stragi. Sono veramente amareggiato, sopportare queste tragedie è un dramma e uno strazio insopportabile. Si parla sempre d’emergenza ma è diventata la quotidianità.
Vogliamo che si metta fine alle morti. Nel Mediterraneo ci sono decine di navi, un lavoro lodevole ma evidentemente non è la strada giusta perché la gente continua a morire. Malgrado tutti gli sforzi tra Frontex, Triton e Mare Nostrum sono morte 250 persone. Bisogna cambiare pagina e strategia e andare a prendere questa gente in terra africana. Ora spetta alla politica europea mettere fine a tutto questo”.
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