MOLFETTA.
LA REALTA’ PARLA IN QUATTORDICI TESTIMONIANZE

Quattordici icone bibliche ed esperienze concrete per dire come si possa vivere oggi le opere di misericordia spirituale e corporale che il Papa ci presenta come
via per manifestare il volto misericordioso del Padre. È l’obiettivo fissato dalla redazione del settimanale della diocesi pugliese di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi Luce e Vita che ha sviluppato un’apposita rubrica. In realtà non si è dovuto faticare più di tanto nel reperire le esperienze quanto piuttosto nel farle raccontare per gettare un raggio di luce su una quotidianità silenziosa e operosa. Le mense che sfamano decine di persone; l’impegno per l’acqua come bene comune; il guardaroba cittadino della Caritas che veste dignitosamente intere famiglie; l’ospitalità ai pellegrini che, a piedi, partono dall’Abruzzo per raggiungere
San Nicola, a Bari, accolti presso la basilica Madonna dei Martiri di Molfetta; i volontari dell’Associazione Tumori che garantiscono assistenza gratuita ai malati terminali; chi si rende presente nel carcere per infrangere le solitudini dei detenuti e delle loro famiglie; la cura nella sepoltura e nel culto dei defunti…
Sono alcune modalità per manifestare la misericordia verso le fragilità corporali, ma anche per quelle spirituali. E così ecco i volontari del Consultorio che si fanno carico di dubbi e problematiche di singoli e famiglie; la passione dei docenti che personalizzano l’insegnamento per chi fa più fatica; la correzione fraterna di un padre spirituale o di un confessore; il lavoro umanizzante del medico che assicura terapie e parole di consolazione; lo sforzo rigenerante del chinarsi a lavare i piedi di colui che ti ha offeso; il lavoro paziente dell’assistente sociale ogni giorno chiamato a restare con fermezza di fronte a circostanze spiacevoli, a sofferenza, frustrazione, disagio; la preghiera del cappellano del cimitero che rivolge suppliche affinché l’uomo si disponga interiormente ad accogliere e portare a compimento
il progetto di Dio su di lui. Straordinari frammenti di vita ordinaria.
di Luigi Spaparano
 
Fonte: Portaparola di Avvenire del 12 aprile 2016
 
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