CRONACA

Diversi gli spunti dalla cronaca. “Le immagini dei musei e dei siti archeologici violati dalla cieca e insensata furia distruttrice dell’Isis sono davvero incredibili”, ammette Enzo Gabrieli, direttore di Parola di Vita (Cosenza-Bisignano), per il quale “non si potrà mai costruire nulla di nuovo, nessun bene potrà sorgere dalle ceneri lasciate da chi si fa portatore di morte”. Dall’Isis alla rete… “La rete è ambivalente, contiene in sé opportunità e rischi che vanno governati e chiedono agli adulti di non delegare ad altri il proprio ruolo di educatori”, sottolinea Luciano Sedioli, direttore del Momento (Forlì-Bertinoro). “Serve equilibrio per evitare le derive opposte dell’alienazione e del tecnicismo. Chi produce, dovrebbe pensare allo strumento sempre in chiave antropologica e mai in chiave consumistica: finalizzandolo all’uomo e non all’utente. Una sana antropologia dell’innovazione permetterà all’uomo di rimanere custode del creato, ed anche di se stesso”, è il parere di Davide Imeneo, direttore dell’Avvenire di Calabria (Reggio Calabria-Bova). Spazio anche allo sport: “Le cronache calcistiche nazionali e internazionali ci riportano ogni settimana episodi di violenza, di vandalismo, di intolleranza”, fa notare Walter Lamberti, direttore della Fedeltà (Fossano), che denuncia che c’è “sempre più business, sempre meno gioco”. Avvicinandosi le elezioni amministrative, Paolo Lomellini, direttore della Cittadella (Mantova), sottolinea: “Il mantovano, negli anni migliori, è stato un territorio che ha costruito la sua fortuna su un mix poliedrico ben dosato: agricoltura, industria, servizi, patrimonio culturale. È questa una bussola che andrebbe ripresa, perché verosimilmente l’unica che può farci uscire dall’attuale stagnazione. Immaginare strade di tipo quasi monotematico (frequente la suggestione di ‘puntare tutto’ sulla cultura) non ci porterà a esiti positivi”. Per Pierluigi Sini, direttore della Voce del Logudoro (Ozieri), con le elezioni alle porte, “si preferiscano programmi concreti e soprattutto realizzabili”. Stefano Fontana, direttore di Vita Nuova (Trieste), ricorda il fallimento delle Dichiarazioni anticipate di trattamento approvate al Comune di Trieste, ma depositate solo da 104 persone.
 
Condividi