ATTUALITA’ ECCLESIALE

Non manca l’attualità ecclesiale. Nelle parole del Papa, scrive Alberto Margoni, direttore di Verona Fedele (Verona), “affiorano sempre attuali i grandi temi della dottrina sociale della Chiesa e della morale cattolica, che recuperano così la loro autentica radice biblica e spirituale, che spesso rischiamo di dimenticare”. Sulle pagine di Vita Diocesana Pinerolese (Pinerolo) il vescovo Pier Giorgio Debernardi ricorda il 50° anniversario della prima Messa in italiano: “È innegabile il rinnovamento spirituale prodotto in mezzo al popolo di Dio. Resta però ancora molto cammino da fare per realizzare una fruttuosa partecipazione, soprattutto nella celebrazione dell’Eucaristia”. Gettare “giù la maschera” per Elio Bromuri, direttore della Voce (Umbria), è un esercizio valido per tutti, non solo all’interno della Chiesa: “Questo discorso fatto in tempo di Quaresima – che dovrebbe avere archiviato il carnevale – è rivolto a tutti, e serve per ricordare che solo nella verità, sincerità e onestà intellettuale e morale si costruisce ‘la vita buona del Vangelo’, e una società degna di essere abitata e sostenuta in un cammino di progresso”. In Quaresima, “vedere, giudicare, agire” è “una metodologia ben collaudata. Ma fino a che punto viene praticata? C’è tra noi chi ha responsabilità, chi sa scrivere, chi ha strumenti per fare cultura e far circolare idee, chi sa pregare… In ogni caso è vietato stare alla finestra a guardare! Non possiamo non assumerci responsabilità”, avverte dalle pagine di Montefeltro (San Marino-Montefeltro) il vescovo Andrea Turazzi. Il Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina) sottolinea che “il Papa ci ricorda che il cammino della Quaresima è doppio, ‘a Dio e al prossimo’, e ha a che fare con evidenze molto concrete. Con le nostre giornate di lavoro, con il nostro stare in mezzo agli altri, senza divisioni e ‘doppie vite’”. “Il tempo di Quaresima è momento di riflessione e silenzio per ogni cristiano. Nell’epoca della comunicazione del flusso continuo e infinito, nella stagione degli orrori quotidiani e della rassegnazione diffusa, spegnere ogni dispositivo elettronico e surrogato meccanico, ci aiuterà a trovare pause di riflessioni interiori, saggezza e profondità spirituali”, suggerisce Luca Rolandi, direttore della Voce del Popolo (Torino). In questo tempo liturgico forte, osserva Walter Lamberti, direttore della Fedeltà (Fossano), “accoglienza, solidarietà e dialogo” sono “tre esperienze che ci chiedono di metterci in cammino, di spostare un piede in avanti, spostare per un attimo il nostro baricentro”. Per Salvatore Coccia, direttore dell’Araldo Abruzzese (Teramo-Atri), “il tempo di Quaresima è certamente un momento ‘forte’ di riflessione e di azioni conseguenti, di testimonianza autentica, d’incontro, di dialogo aperto e sincero, di coinvolgimento (compassione), di ‘non aver paura del Vangelo’, di ‘metterci la faccia’”. “È stata una bella assemblea, partecipata e attenta, quella che domenica scorsa ha votato le proposizioni sinodali su ‘Evangelizzazione e vita sacramentale della parrocchia’”, ricorda Marco Piras, direttore dell’Arborense (Oristano), evidenziando che “ora occorre rimboccarsi le maniche per tradurre le parole in progetti e proposte concrete”. Come vivere il Vangelo in tempo di cambiamenti? È la domanda a cui cerca di rispondere Logos (Materia-Irsina): “Il movimento non è quello della chiusura difensiva, ma dell’uscita. Senza paura di perdere la propria identità, anzi facendone dono agli altri”. “Qual è il rapporto tra l’intelligenza che pensa e il cervello? L’intelligenza si serve del cervello per pensare, ma non pensa con il cervello. Si spiega allora perché, in caso di una grave lesione del cer…

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