CRONACA

Diversi gli spunti dalla cronaca. La Vita del Popolo (Treviso) si occupa della crisi in Ucraina: “Forse qualche tempo fa la soluzione poteva essere quella proposta dai ‘vecchi’ Brzezinski, Kissinger e Prodi, ‘Ucraina libera e neutrale tra Ue e Russia, come la Finlandia’. Non sappiamo come andranno questi giochi di forza, ma tra qualche anno Putin, Obama, Hollande, Merkel e compagnia saranno ancora vivi e forse ancora al potere, mentre gli Ivan, Olga, Natascia, Yuri, Irina e tutte le donne e uomini semplici che abitano ogni parte dell’Ucraina saranno orfani, vedovi/e, uccisi o a piangere i morti, nella loro patria o profughi”. Di fronte ai gravi episodi di cronaca nazionale e internazionale, “siccome non basta indignarsi e ritrovare la determinazione a stare insieme per sconfiggere le insidie del male organizzato, occorre passare dal ‘sé’ al ‘noi tutti insieme’: con la forza del pensiero, degli ideali e del proprio Credo testimoniato nell’amore e nel dialogo. Tutti, indistintamente – uomini, donne, governi, autorità, cultura, mondo intero -, impegnati responsabilmente al medesimo sforzo: il ripristino condiviso dei valori della civiltà umana”, afferma Amanzio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio). Commenta la tragedia a largo di Lampedusa Adriano Bianchi, direttore della Voce del Popolo (Brescia): “Violenza, disperazione, sfruttamento si mescolano ancora una volta nell’ennesima tragedia dell’immigrazione. Ancora una volta l’animo si riempie di sdegno, desolazione, incertezza su come reagire e prevenire il male assoluto delle troppe morti nel Mediterraneo”. Sul fronte matrimonio s’interroga Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone): “Si può non essere d’accordo con il matrimonio gay senza essere accusati di omofobia?”. E poi l’invito: “Forse è meglio re-incominciare a dare fiducia al matrimonio, alla stabilità degli affetti, diffondendo una cultura positiva. Non per imporre una visione cristiana ma per educare al valore del volersi bene”. Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), commenta, invece, la proposta di una zona a luci rosse a Roma: “Il problema non è di legalizzare, ma di educare, di formare uomini consapevoli del vero significato dell’essere uomo, dell’essere ‘Maschio’ – con la M maiuscola, per favore! -; uomini in grado di scoprire che l’amore non è solo ‘fare sesso’, ma ‘fare umanità’, capaci di scoprire la bellezza, la verità, la dignità della persona e della sessualità. La questione, insomma, è profondamente umana, culturale, antropologica”. Ricordando il convegno a Milano, il 7 febbraio, a 100 giorni dall’apertura dell’Expo, Vincenzo Finocchio, direttore dell’Appennino Camerte (Camerino-Sanseverino Marche), evidenzia: “Il tema dell’Expo è stato studiato sotto tante angolature con l’apporto del neo presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di Papa Francesco, Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, Roberto Maroni, presidente della regione Lombardia, Federica Mogherini, rappresentante dell’Ue per gli affari esteri, Matteo Renzi, presidente del Consiglio, e tanti altri personaggi del mondo politico e accademico italiano ed estero”. A proposito di Expo, Stefano Fontana, direttore di Vita Nuova (Trieste), mette in guardia su eventuali rischi: “Sull’iniziativa grava un pericolo principale, ossia che si parli della natura senza parlare della persona. O, addirittura, che si parli della natura parlando male della persona. È molto diffuso un ecologismo che fa degli equilibri naturali un totem da adorare e che considera l’uomo più un danno che una risorsa”. Problemi legati all’ondata di maltempo nell’editoriale di Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina): “Acqua e frane. Smottamenti e allagamenti….

Condividi