VIOLENZA

Molti editoriali mostrano preoccupazione per la troppa violenza diffusa. Mario Manini, direttore del mensile La Squilla (Spello), di fronte alla tanta violenza trasmessa in televisione, chiede di partire “da una riflessione da fare nelle nostre famiglie, nelle scuole e nei luoghi di convivenza civile perché si possa mandare un messaggio in grado di far nascere o risorgere quel sentimento di sensibilità, cristianità vera e umanità che, per egoismi e interessi economici, è stato annientato e sotterrato per troppo tempo”. A proposito di violenza sulle donne, Emmaus (Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia): “La violenza non si combatte indebolendo o smembrando il rapporto di coppia, ma rinsaldando attraverso un’etica sociale forte il legame del matrimonio. Il rispetto del partner e dei propri figli non passa attraverso l’imposizione ferrea o l’eccesso di moralismo che soffoca ogni dialogo, ma attraverso la condivisione e la capacità di sacrificarsi per l’altro: questa è l’unica strada per far crescere l’amore e sconfiggere la disperazione”. Il ricordo della prima guerra mondiale nell’editoriale di Davide Maloberti, direttore del Nuovo Giornale (Piacenza-Bobbio): “A Verdun l’11 novembre si recano per commemorare il primo conflitto mondiale i vescovi della Comece in rappresentanza della Chiesa europea. Con loro, sarà anche monsignor Gianni Ambrosio, vicepresidente della Comece. I tempi sono cambiati, è vero, ma nel cuore dell’uomo insieme al desiderio di pace alberga anche il desiderio di distruzione dell’altro” tanto che “quella guerra è in fondo la storia di ogni guerra. Da una guerra non nascerà mai la pace”. Luciano Sedioli, direttore del Momento (Forlì-Bertinoro), analizza alcuni mali della società: “Mancanza di rispetto, prevaricazione, sopraffazione sono la matrice di molti comportamenti odierni e rendono l’aria delle relazioni sociali irrespirabile”. A proposito di muri da abbattere, Elio Bromuri, direttore della Voce (Umbria), suggerisce: “Ognuno si ricavi un proprio compito e si faccia una domanda: io sto costruendo un muro (magari soltanto tra me e mia/o moglie/marito) oppure sto togliendo qualche pietra dal muro che mi si pone davanti?”.
 
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