TESTATE NON PROFIT A RISCHIO
INTERROGAZIONE ANCHE ALLA CAMERA

Mercoledì 9 aprile è stata presentata alla Camera  un’interrogazione a risposta scritta dagli onorevoli Piergiorgio Carrescia ed Ernesto Preziosi.
Il testo ricalca le richieste avanzate dalla nostra Federazione.
 
Testo dell’interrogazione.
 
Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:
la conversione in legge del decreto-legge 18 maggio 2012, n. 63, recante «Disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità istituzionale» ha riproposto il tema delle sovvenzioni pubbliche alle imprese editrici;
è un problema annoso che la crisi di questi anni ha accentuato e che pone anche delicati rapporti fra diritto all’informazione e contenimento della spesa pubblica;
la libertà di informazione costituisce infatti un principio di diritto internazionale generale come enunciato dall’articolo della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo;
fra i possibili mezzi di espressione del pensiero, l’articolo 21 della Costituzione pone particolare tutela alla libertà di stampa che, come ha riconosciuto la stessa Corte Costituzionale è da considerarsi «mezzo di diffusione tradizionale e tuttora insostituibile ai fini dell’informazione dei cittadini e quindi della formazione di una pubblica opinione avvertita e consapevole»;
il quinto comma dell’articolo 21 della Costituzione attribuisce alla legge il compito di «stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica»;
in sostanza, sebbene la stampa sia un’attività economica privata, è interesse della collettività il pluralismo delle idee e la loro diffusione;
la crisi economica in questi anni ha colpito anche il settore dell’editoria quotidiana e periodica, soprattutto quella di tipo cartaceo per i crescenti costi di stampa;
la necessità di introdurre nuovi criteri di calcolo rispetto a quelli in essere a sostegno dell’editoria è stata colta dal decreto-legge n. 63 del 2012, che ha individuato i diversi destinatari dei benefici ed i criteri di calcolo;
tali criteri, fissati dall’articolo 2 comma 2, non si applicano ai contributi in favore dei periodici editi da cooperative, fondazioni o enti morali, ovvero da società con maggioranza del capitale detenuta da cooperative, fondazioni o enti morali che non abbiano scopo di lucro (articolo 3, comma 3, legge n. 250 del 1990) e per le quali è stabilito, invece che le risorse complessivamente destinabili siano pari al 5 per cento dell’importo stanziato per i contributi diretti alla stampa e previsti sul pertinente capitolo del bilancio autonomo del Dipartimento per l’informazione e l’editoria;
in caso di insufficienza delle risorse stanziate si procede alla liquidazione del contributo mediante riparto proporzionale fra gli aventi diritto;
questa norma ha comportato, negli anni, una costante riduzione delle risorse a favore delle società con maggioranza di capitale detenuta da cooperative, fondazioni o enti morali che non hanno scopo di lucro;
è evidente la penalizzazione per questo segmento editoriale che coinvolge centinaia di testate anche storiche e migliaia di lavoratori così come la necessità e l’opportunità di interventi correttivi quali l’incremento, a parità di spesa, dell’ormai esigua percentuale di riparto del 5 per cento della quota spettante sul fondo per l’editoria –:
quali nuove misure il Governo intenda adottare a sostegno della stampa di periodici editi da cooperative, fondazioni o enti morali che non hanno scopo di lucro e se sussistano ostacoli per elevare al 7 per cento, a parità di spesa, la percentuale di riparto del 5 per cento della quota del fondo per l’editoria spettante a tali società. (4-04428)…

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