ELEZIONI E ATTUALITA’ POLITICA

“Coerenza e dialogo per volare alto” è l’appello che accomuna le diverse riflessioni sull’attualità politica, in vista del voto. “In periferia – registra Luigi Lamma, direttore di Notizie (Carpi) – c’è un rinnovato desiderio di partecipazione e c’è soprattutto la consapevolezza che si tratta di un’impegnativa responsabilità. Di questo atteggiamento ne hanno dato testimonianza i politici intervenuti al recente ritiro spirituale proposto dal vescovo dove è stato affrontato un tema assai poco ‘sociale’ ma decisamente coinvolgente per chi opera nel sociale e in politica: la scelta tra il bene e il male, il saper tenere lontane le tentazioni del potere, l’astenersi dai giudizi personali, il dialogo costruttivo”. In tal senso va anche la richiesta di Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancora-Osimo), “ai partiti politici, ai sindacati, alle organizzazioni professionali e sociali” di “aiutare le Istituzioni a promuovere e garantire la coesione sociale e la convivenza civile”. Infatti, aggiunge Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), “ciò che sembra contare sempre di più in Italia è il disagio della gente, il suo bisogno di sicurezza, di decisioni, di risposte immediate, dopo decenni di parole, di giochini ormai incomprensibili e, purtroppo, di corruzione dilagante”. Per questo, “tutte le persone più serie e più sensibili esigono credibilità personale, capacità di fare squadra oltre gli steccati di parte, sforzo di volare alto”. Davide Maloberti, direttore del Nuovo Giornale (Piacenza-Bobbio), ribadisce la necessità di “persone consapevoli: l’Italia ha bisogno di un’anima; la vita, la famiglia, la giustizia, la solidarietà e la sussidiarietà non possono essere calpestate”. Secondo Ezio Bernardi, direttore della Guida (Cuneo), cambiare è “difficile” ma “ineludibile”. Per Paolo Lomellini, editorialista della Cittadella (Mantova), “oltre ai cambiamenti di legge elettorale, Senato, Province e quant’altro, c’è un radicale bisogno di vedere e toccare con mano segni concreti di credibilità della classe dirigente. Questo è forse l’allarme più disperato e urgente che emerge, seppure in chiaroscuro, dal corpo vivo del Paese”. Il Popolo (Tortona) individua nell’“emergenza-lavoro” il vero problema del governo: “È qui che si concentrano le attese degli italiani intrappolati in una crisi il cui superamento è sempre dato per imminente, basta saper aspettare, anno dopo anno, l’anno prossimo. Pochi giorni fa sono state diffuse cifre da brivido sulla disoccupazione che a febbraio ha toccato il 13 per cento, e il 42,3 tra i giovani”. Anche in Friuli, rimarca Roberto Pensa, direttore della Vita Cattolica (Udine), “una delle più lancinanti ferite provocate dalla crisi economica è quella dell’enorme disoccupazione giovanile. Bastano un paio di dati per ‘dipingere’ la situazione. Dal 2007 al 2013 gli occupati ‘under 35’ sono diminuiti del 28,4%, passando da 154 a 110mila”. In materia di riforme Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), indica come “modello da perseguire” quello di “sostenere e favorire le Regioni che vogliono assumersi in proprio, sempre in un quadro nazionale unitario, alcune responsabilità di gestione diretta. Su questo tutte le forze politiche devono fare la propria parte”. Ettore De Faveri, direttore della Valsusa (Susa), parla degli 80 euro promessi in busta paga per i lavoratori che guadagnano fino a 1.500 euro. “Solo chi vive nella povertà o sulla soglia della povertà – annota De Faveri – sa cosa significhino 80 euro al mese in più. Forse non danno né la felicità né la tranquillità, ma aiutano. E non è poco (per chi è povero davvero)”. Quella attuale, aggiunge Bruno Cescon, di…

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