L’ATTUALITA’ SOCIO-POLITICA

“Umanesimo perduto” è il rammarico profondo, tratto dalle parole del cardinale Bagnasco, che guida la riflessione delle testate Fisc sul momento socio-politico attuale. “Umanesimo – osserva Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona) – è forse questa la parola che può fare sintesi della prolusione del cardinale Bagnasco. Umanesimo come idea, stile di vita, programma di convivenza sociale e politica. Quell’umanesimo integrale che oggi appare lontano, anzi ‘esiliato’ dall’esperienza di gran parte dell’Occidente evoluto e civile”. Ed è questo esilio alla base dell’anti-politica, dei populismi e delle proteste. “I mal di pancia – dice Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina) – sono molto più diffusi di quanto si pensi e ciò dovrebbe allarmare chi conduce la danza a livello continentale. Lo ha ribadito anche il cardinale Bagnasco: non è più tempo per i tecnocrati. Ci vuole ben altro per riannodare i fili tra cittadini e politica… In gioco c’è la visione di uomo, di persona, con tutto ciò che ne consegue”. Per questo Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancona-Osimo), invita a trasformare “questa stagione”, soprattutto in Europa, in motivo di “proposta, cambiamento, inversione di rotta riportando al centro dell’attenzione l’uomo come cittadino e non come individuo. Cittadino e individuo, infatti, non sono la stessa persona: la differenza è che il cittadino è dinamico e l’individuo è statico”. Non va in questa linea, ad esempio, la nuova legge elettorale, perché – secondo Pier Giovanni Trossero, direttore dell’Eco del Chisone (Pinerolo) – “sarà un sistema a scatola chiusa”. Giovanni Barbieri, direttore del Corriere Apuano (Massa Carrara-Pontremoli), riporta l’attenzione sull’Europa che “rischia di essere travolta dal populismo”: “Non c’è più un grande margine di manovra”. Gianpiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto), auspica “un’Europa diversa, animata dallo spirito di solidarietà che sappia condividere tra tutti i pesanti debiti di alcuni e imporre sacrifici senza schiacciare le parti più deboli della popolazione”. Per Franco Chittolina, editorialista della Guida (Cuneo), “l’avventura dell’integrazione europea ha davanti una strada ancora lunga, seminata di ostacoli, che solo un’Unione fortemente legittimata da un ampio voto popolare il maggio prossimo potrà affrontare con successo”. Ancora una volta, chiosa Paolo Lomellini, direttore della Cittadella (Mantova), “siamo chiamati a ricercare le ragioni di speranza. Una ricerca faticosa e pur tuttavia, come avviene nei percorsi sulle montagne, una fatica che ci porta a nuove e inaspettate bellezze”.

 
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