PROVVIDENZE EDITORIA NO PROFIT

Presidente del Consiglio
Premesso che:
– L’editoria in generale sta vivendo una stagione di grande difficoltà. Complice la crisi economica e la diminuzione delle entrate pubblicitarie, sono diverse le testate che negli scorsi mesi hanno chiuso i battenti; molte altre quelle che hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali e che hanno ridotto la foliazione e che sono state costrette ad effettuare tagli al personale;
– Le provvidenze alla editoria, decisi con la legge n. 416 del 5 agosto 1981, e riformati con la legge n. 250 del 7 agosto 1990, sono oggi garanzia di democrazia informativa e pluralismo.
– Con il Decreto-Legge n. 63 del 18 maggio 2012, si stabilisce che, per le imprese editrici di periodici che risultino esercitate da società la cui maggioranza del capitale sociale sia detenuta da cooperative, fondazioni o enti morali che non abbiano scopo di lucro, le risorse complessivamente destinabili siano pari al 5 per cento dell’importo stanziato, per i contributi diretti alla stampa, sul pertinente capitolo del bilancio del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri. E che in caso di insufficienza delle risorse stanziate, si proceda alla liquidazione del contributo mediante riparto proporzionale tra gli aventi diritto.
– Questa norma ha portato ad una riduzione delle risorse stanziate. In particolare nel dicembre scorso sono stati erogati solo 1,8 milioni di euro, con una riduzione in due soli anni di quasi i due terzi.
– L’incremento dei fondi destinati a questi periodici, se attuato incrementando la percentuale riservata alla stampa no profit, non comporterebbe un aumento dei costi per lo Stato.
Si chiede:
– Quali misure si intendano adottare a tutela di queste iniziative editoriali;
– Quali ostacoli impediscono un incremento immediato della cifra destinata a queste testate dal 5 per cento al 7 per cento, misura che, senza costi per lo Stato, porterebbe grandi benefici per queste iniziative editoriali.
 
Roma 20 marzo 2014                                       Giorgio Pagliari (primo firmatario)
                                                                               Stefano Lepri (Vice Presidente gruppo PD)
 
 
(Sabato 22 marzo 2014)
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