ATTUALITA’ POLITICA

I settimanali diocesani dedicano ampi spazi anche all’attualità politica italiana, con i primi provvedimenti del governo Renzi. “Il nuovo governo – scrive Paolo Lomellini, editorialista della Cittadella (Mantova) – è nato all’insegna della volontà di misurarsi con alcuni problemi prioritari e di cercare in tempi rapidi e misurabili alcune risposte urgenti a essi, come si suol dire ‘mettendoci la faccia’. Ora il punto è se questa stessa determinazione sarà in grado di essere messa in campo e dimostrare ‘tenuta’ anche su tempi più lunghi. Tempi lunghi che sono gli unici con cui si può saggiare veramente la svolta civica e morale di cui il Paese ha grande bisogno, prima ancora che delle pur necessarie ricette economiche”. Purtroppo, rileva Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), argomentando sul “ritornello del diminuire le tasse”, “è la nostra società che si è ammalata. Cerca il guaritore. E forse più un mago che un medico. Renzi non cada nella trappola. Anche perché non potrà confidare su un occhio europeo più che benevolo appena socchiuso. Aumentare il debito pubblico significa in fondo giocare una partita rovinosa. Tutti si aspettano novità. Anche troppo”. Intanto, nota Ettore De Faveri, direttore della Valsusa (Susa), “registriamo che siamo passati dal Porcellum all’Italicum. Che Dio ce la mandi buona”. Della nuova legge elettorale parla anche Bruno Cappato, direttore della Settimana (Adria-Rovigo), con un particolare riferimento alla “battaglia per le quote rosa”. Ma perché, riflette Cappato, “non si recupera a livello politico, sociale ed economico il concetto di persona? Potrebbe essere il terreno più adatto per incontrarsi e dialogare recuperando ruoli e missioni che devono essere sicuramente valorizzati nell’equità di un giusto riconoscimento del bene di tutti e di ognuno”. Roberto Pensa, direttore della Vita Cattolica (Udine), si rivolge al presidente Napolitano: “Difenda la democrazia, difenda il diritto dei cittadini di scegliere i propri rappresentanti e a non dover subire un Parlamento di ‘nominati’!”. Elio Bromuri, direttore della Voce (Umbria), invita a “dare importanza alle cose fondamentali: lavoro, salute, povertà, futuro ed educazione dei giovani, cura degli anziani non autosufficienti e soli, conflitti in Europa e nel mondo, immigrati e senzatetto…”.

 
Dalla politica nazionale a quella locale ed europea, mentre iniziano a “scaldarsi i motori” in vista del voto di maggio. Lo Scudo (Brindisi-Ostuni) registra, ad esempio, le attese per le amministrative: “La città di Ostuni attende di conoscere il suo futuro. Quanto vorremmo che le tante attese non fossero deluse”. Delle elezioni europee si occupa invece Stefano Fontana, direttore di Vita Nuova (Trieste), spiegando che “il test europeo è importante anche per l’Europa. Le disaffezioni aumentano, l’euro è contestato, della burocrazia dei funzionari europei non se ne può più, le tendenze al disimpegno rispetto all’Unione europea aumentano non solo qui in Italia. Si sente che l’Unione europea, se vuole veramente contare qualcosa sia in politica sia in economia, deve procedere verso una maggiore unità politica, ma questa fa nello stesso tempo paura. Le nazioni si sentono schiacciate e temono un potere centrale forte che, per ora, ha il volto poco rassicurante della Commissione o della Germania”.
 
 
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