Si avvicina il primo anniversario della salita al soglio di Pietro di Bergoglio e i settimanali dedicano ampi spazi alla ricorrenza. Elio Bromuri, direttore della Voce (Umbria), chiarisce che per essere compreso, Francesco ha bisogno di essere ascoltato, nei contenuti e nelle forme della sua comunicazione verbale, gestuale e comportamentale. Per Bromuri, il Papa sa cosa dice e cosa vuole: una rivoluzione mossa dalla sete di giustizia e fondata sulla divina provvidenza, che agisce attraverso la ragione umana libera dalla schiavitù dellavidità e dellideologia. Sullo stesso tema, la Cittadella (Mantova) e la Difesa del Popolo (Padova) rilanciano un editoriale del Sir: Bergoglio non svolge il suo compito come un esecutore di un piano prestabilito, ma reagisce ai richiami e agli impulsi del cuore. Di prestabilito rispetto al suo operare cè il suo essere, cristiano e umano, la sua intelligenza, la sua fede, la sua umanità, la sua storia di figlio di emigrati italiani, la sua esperienza maturata nellArgentina dei desaparecidos e vissuta tra la complessità confusa e conflittuale del mondo latinoamericano, senza dimenticare la forza e lordine interiore forgiato dagli esercizi spirituali di santIgnazio. Per Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), Francesco è un santuomo che parla della tenerezza di Dio, che scrosta con energia e profondità i resti di una visione un po rinascimentale che permane tra le mura leonine. Parla semplice Francesco, ma il suo annunciare è penetrante. Porge la dottrina con chiarezza e con dolcezza.