IL TEMPO DI QUARESIMA

Sulla Quaresima, iniziata il 5 marzo, offrono riflessioni molti settimanali diocesani. L’arcivescovo di Ravenna-Cervia, monsignor Lorenzo Ghizzoni, dalle pagine di RisVeglio Duemila, invita a pregare per la pace: “Dedichiamo la preghiera di questa Quaresima a questo obiettivo: con l’aiuto di tutti i responsabili dei governi dell’Europa e del mondo, si possano trovare vie di conciliazione, accordi che possano andare incontro ai bisogni di tutte le parti in causa, compromessi che salvino le vite umane”. La Quaresima è anche tempo per riflettere sulla nostra vita. “Non vorrei che liquidassimo la ‘pratica’ della Quaresima con una banale mortificazione della gola tipo ‘non mangio dolci’ o ‘non bevo vino’ slegata da una seria analisi sul mio stato di vita e sulla mia chiamata”, è l’invito del vescovo di Alessandria, monsignor Guido Gallese, attraverso la Voce Alessandrina. “Il tempo di Quaresima trovi la nostra Chiesa di Piacenza-Bobbio disposta e sollecita nel testimoniare a quanti vivono nella miseria materiale, morale e spirituale il messaggio evangelico”: è l’auspicio del vescovo di Piacenza-Bobbio, monsignor Gianni Ambrosio. La Gazzetta d’Asti ricorda che nella Messa del Mercoledì delle Ceneri, il vescovo di Asti, monsignor Francesco Guido Ravinale, ha sottolineato che “la Quaresima da sempre propone uno stile povero con la sobrietà del digiuno e con l’impegno della solidarietà”. Quaresima è anche il momento per liberarsi di ciò che non serve, come suggerisce la Fedeltà (Fossano): “Ogni anno è necessaria una Quaresima per liberare lo spazio e alleggerire il cammino. La nostra vita è troppo piena di cose, di corse, di affanni: bisogna fare un po’ di cernita, di discernimento, puntando su ciò che è essenziale per alleggerire la vita, svuotarla della zavorra, tirare via le cianfrusaglie”. La Quaresima, ricorda Enzo Gabrieli, direttore di Parola di Vita (Cosenza-Bisignano), “è il tempo forte nel quale da credenti, spogliandoci dal nostro egoismo, dal nostro peccato e dal nostro orgoglio, ci mettiamo alla sequela di Cristo, arricchiti proprio dall’esercizio della penitenza e dell’ascolto”. Per Stefano Fontana, direttore di Vita Nuova (Trieste), “dalla Quaresima non ci deriva un ripiegamento, ma in essa irrobustiamo la virtù della fortezza, che davanti al male non indietreggia e fa il proprio dovere fino in fondo. Nessuna distrazione, quindi, nessuna diserzione dal campo di battaglia e dall’ospedale da campo della Chiesa”. La Quaresima, si legge sul Ticino (Pavia), “è l’invito a riappropriarsi, alla luce di Cristo, di tutta l’esperienza umana nella sua concretezza, a viverla, a ridarle un senso e a gustarla”. Corrado Avagnina, direttore dell’Unione Monregalese (Mondovì), lancia una proposta: un “digiuno di parole guaste”: dai “turpiloqui e le volgarità” che imperversano sul piccolo schermo alle “lettere anonime che colpiscono nel mucchio” e alle “parole aggressive e insultanti che si fanno largo a vista d’occhio” ovunque. In Quaresima, è l’invito della Guida (Cuneo) lasciamo vincere “coerenza, senso civico, senso dello Stato, convivenza umana, religiosità pura e senza macchia”.

 
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