LE ELEZIONI DI MAGGIO

Dalla politica nazionale a quella europea e locale, mentre iniziano a “scaldarsi i motori” in vista del voto del prossimo maggio. Sulle elezioni europee interviene Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova): “Il governo Letta aveva presentato il prossimo semestre italiano di presidenza europea come l’occasione per ripensare le politiche economiche e sull’immigrazione, cercando di dare risposte concrete al malessere sociale. È una sfida che deve riguardare tutti coloro che, pur da diverse posizioni politiche, hanno però a cuore un progetto che ha cercato di fare dell’Europa uno spazio di pace, benessere, diritti, sicurezza dopo due devastanti guerre mondiali. Cerchiamo di arrivare al voto con la consapevolezza dei valori che sono in gioco. ‘Questa volta è diverso’, non è solo uno slogan. Rischia di essere una minaccia”. Lo Scudo (mensile della diocesi di Brindisi-Ostuni), in vista delle amministrative, pubblica una lettera aperta ai candidati, indicando alcune parole-chiave – “povertà, giovani e lavoro, ambiente, disabilità, aggregazione, turismo, accoglienza, cultura” – che suonano come motivo d’impegno per gli “amministratori che verranno eletti”. Anche a Pavia, evidenzia Alessandro Repossi, direttore del Ticino (settimanale diocesano), “siamo alle prese con una crescente disoccupazione che colpisce soprattutto i giovani e non risparmia nessun settore produttivo (sono allarmanti i dati sul commercio). Per questo, pensando alla campagna elettorale per le comunali, sarebbe opportuno far prevalere un dibattito su temi concreti: è inutile continuare a proporre fumose strategie politiche che la gente, presa da ben altri problemi, capirà sempre di meno”. Ezio Bernardi, direttore della Guida (Cuneo) riprende “verità” e “nonviolenza”, “le due parole che spiegano Gandhi e il suo agire teso sempre e soltanto a costruire pace, nella vita privata come in quella sociale e politica”, di fronte alle “immagini della sanguinosa repressione in atto in questi giorni in Ucraina”, come pure per “uno dei tanti scambi d’insulti, violenze verbali e non solo che propone la politica di casa nostra”.

 
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