LA POLITICA ITALIANA

“Renzi al via”; “Si riparte. Speriamo bene!”; “Non c’è più tempo…”; “Cambio di governo. Cambio di passo?”; “Governo delle attese, non dei miracoli”… Sono alcuni titoli che ben sintetizzano il momento attuale della politica italiana, alla vigilia della probabile nascita del governo Renzi. “I prossimi giorni – scrive Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona) – saranno decisivi per il premier incaricato. È importante che faccia le sue scelte con prudenza, governando pazientemente la sua fretta, perché non succeda che gli venga attribuito l’antico detto popolare secondo cui ‘la gatta frettolosa ha fatto i gattini ciechi’”. Ormai, aggiunge Vincenzo Tosello, direttore di Nuova Scintilla (Chioggia), “è in dirittura d’arrivo il governo del nostro più giovane presidente del Consiglio! Riforme, costo della politica, spesa pubblica, fisco, occupazione, giustizia: sono i temi ritriti che attendono soluzione”. Per Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), “il pericolo più grave che corre Renzi è di ritrovarsi caricato di tante e tali aspettative oggettivamente impossibili da soddisfare”. Intanto, osserva Adriano Bianchi, direttore della Voce del Popolo (Brescia), “agli italiani conviene sperare che il governo secondo Matteo, oltre a nascere, non deluda subito”. Riflessione condivisa da Luigi Sparapano, direttore di Luce e Vita (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi): “Se l’equilibrio tra idealismo e pragmatismo di chi, da sindaco, vive il contatto immediato con le persone e il territorio, può finalmente dare un’accelerazione alla ripresa del Paese, allora si faccia presto, perché non c’è più tempo”. Paolo Lomellini, editorialista della Cittadella (Mantova), sintetizza le attese di “cittadini” e “padri di famiglia”: “Il coraggio al nuovo leader non manca. Se poi saprà aggiungervi un pizzico di modestia e di sano realismo senza cedere all’autoreferenzialità, allora le sue possibilità di successo cresceranno ancora”. Il nuovo governo, nota Bruno Cappato, direttore della Settimana (Adria-Rovigo), “avrà immediatamente a cuore – a detta dell’incaricato – le grandi riforme che il Paese attende e ancor più temi spinosi e d’importanza vitale come il lavoro, l’economia e la famiglia. Tutto questo ci preoccupa e alimenta speranze forti perché ci si augura che il nuovo che viene abbia la forza di dare una svolta decisiva alla politica”. In tanti, scrive Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), si chiedono se “Renzi ce la farà” e se “avrà il coraggio di riformare senza badare ai sondaggi”. Certo è che “per ora gode di un credito esteso”: “Lo sfrutti per creare un consenso e un orgoglio nazionale”. L’Italia, ricorda Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina), “è un Paese che va ascoltato. Non va illuso. Sarebbe un errore imperdonabile”. Anche perché, ribadisce Giampiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto), “di prezzi pesanti ne abbiamo pagati abbastanza a causa di politici inetti o troppo preoccupati dei propri interessi e non di quelli del popolo”. In sintesi, dice Pino Malandrino, direttore della Vita Diocesana (Noto), “si chiede a Renzi di non fare correre all’Italia un’altra avventura dalla quale, oltre a lui, potrebbe rimanere rottamato il Paese intero. Questo non glielo perdonerebbe nessuno!”. Dunque, rimarca Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), “non rimane che auspicare una nuova mentalità, una presa di coscienza, da parte degli attuali protagonisti della vita pubblica, perché sappiano cominciare a trasforma…

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