CRONACA

Sui giornali diocesani spazio ai principali fatti di cronaca. Il Ponte (Rimini) commenta la “recente notizia che la regione Emilia Romagna ha abolito la legge n. 45 del 7.11.1994, che dettava norme per la salvaguardia dei dialetti”. Tale decisione, evidenzia il settimanale, “ci ha sorpresi e costernati”: “Sarebbe come se oggi, pur riconoscendo la necessità e l’utilità dell’inglese, venisse emanata una legge che abolisse la lingua italiana”. Il Ponte (Avellino) dedica il primo piano alla mobilità nella provincia evidenziando diverse criticità: “Alcuni Comuni non hanno nenche un collegamento con il capoluogo oppure le corse sono dedicate solo al servizio scolastico. In Alta Irpinia assistiamo a un’evidente difficoltà di spostamento. Anche il progetto dell’Alta Capacità a Grottaminarda rischia di essere una cattedrale nel deserto”. Emmaus (Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia) pubblica un intervento del direttore responsabile Luigi Taliani sulle “infuocate giornate susseguitesi al Consiglio comunale di Macerata su ordini del giorno e mozioni” attorno al “modello di famiglia” cui “adeguarsi”. Ci si dovrebbe “chiedere”, evidenzia Taliani, “chi avvantaggia questo aspro confronto e a cosa servono queste iniziative rivolte al bene comune…”. Walter Lamberti, direttore della Fedeltà (Fossano), racconta di un appello dell’Avis per “trovare nuovi donatori” raccolto da “un generoso cinquantenne marocchino”. Con questo gesto, dice Lamberti, “ci piace pensare che, oltre alle sacche di sangue in aumento (cosa importantissima), sia stato messo a dimora un nuovo seme dell’albero dell’integrazione. Una pianta che ancora fa fatica a crescere e che alcuni vorrebbero estirpare”. Luciano Sedioli, direttore del Momento (Forlì-Bertinoro), riferisce una “bella notizia: a primavera 2016, l’Irst-Irccs di Meldola, polo oncologico di valore nazionale, potrà usufruire di 30 appartamenti, ricavati nell’Istituto San Giuseppe e destinati ad accogliere familiari di degenti, personale medico e ricercatori”. Corrado Avagnina, direttore dell’Unione Monregalese (Mondovì), si occupa invece di gioco d’azzardo, sottolineando che “la scorciatoia di una vincita che ti cambia l’esistenza o ti risolve i problemi non funziona un granché. Magari lo si sa anche, ma ci si prova ugualmente. Sono le pulsioni che spesso non si riescono a controllare. Ma gli effetti collaterali sono talora penosi”. Giorgio Bardaglio, direttore del Cittadino (Monza e Brianza), scrive, “anche se con difficoltà”, della “tragedia di Giussano, in cui un padre ha ucciso i due figlioletti, Elena e Thomas, avuti da due diverse relazioni, con una barbarie che appartiene ai film dell’orrore”. Il pensiero, scrive Bardaglio, va “alle madri di Elena e di Thomas, due donne anch’esse ‘uccise’ senza che fosse torto loro un capello. Alla perdita delle creature che hanno portato in grembo si aggiunge il peso dell’atrocità con cui i loro figli sono stati ammazzati”. Marco Zeni, direttore di Vita Trentina (Trento), parla dell’“ecologia” come di una “necessità imperativa”, mentre “è corale la protesta per il dissesto del territorio, causa primaria in moltissimi casi del disastro dovuto al maltempo di questi giorni”. Elio Bromuri, direttore della Voce (Umbria), si sofferma sulle “tendenze in voga attualmente in Europa a chiudersi, rifiutando chi viene da fuori per qualsiasi ragione”. Per Bromuri, “è giusto regolare e disciplinare l’immigrazone, ma senza cedere alla tentazione della chiusura e dell’esclusione”.

 
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