LE PAROLE DEL CARD. BAGNASCO

“Ripartiamo dal noi”; “Camminare insieme”; “Il dramma del lavoro”; “Il cuore ferito della gente”… Sono alcuni titoli che i settimanali dedicano agli approfondimenti sulla prolusione del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, al Consiglio episcopale permanente (Roma, 27-30 gennaio 2014). “Il cardinale – scrive Guglielmo Frezza, direttore della Difesa del Popolo (Padova) – ha offerto una chiave di lettura precisa: l’Italia può cambiare se ritrova il gusto del ‘noi’, del fare insieme, dell’incontro e del dialogo in vista del bene di tutti”. “La cultura del ‘noi’ – aggiunge Giovanni Tonelli, direttore del Ponte (Rimini) – ‘capovolge’ i rapporti – sociali, economici, politici – e funziona come antidoto – ha detto Bagnasco – a ‘una cultura che sembra una bolla di fantasmi, di miti vuoti, di apparenze luccicanti, di bugie promettenti’”. Per Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), “farsi compagni di strada è la missione di noi cristiani oggi. Ad essa ci richiamano i nostri vescovi, uniti al Papa, in sintonia con la scelta di Gesù stesso. Uniti in un ‘noi’ che non nega il valore del nostro ‘io’, ma lo valorizza ampliandone il significato”. Un altro punto su cui si è soffermato il cardinale Bagnasco è il problema del lavoro. Questo, sostiene Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina), “deve diventare una sorta di ossessione. Non possiamo togliere la speranza ai nostri figli. Non possiamo farli studiare e poi costringerli a rimanere precari a vita (quando va bene) o a essere retribuiti con stipendi da fame e orari no-stop. Tutti dobbiamo mobilitarci su questo versante”. Giuseppe Rabita, direttore di Settegiorni dagli Erei al Golfo (Piazza Armerina), ricorda che “c’è sempre bisogno di Gesù Cristo per rendere i rapporti umani veramente umani e c’è bisogno di uomini veramente umani, capaci con la loro testimonianza di rendere presente la nuova umanità che instauri tra gli uomini la civiltà dell’amore”.

 
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