GIORNO DELLA MEMORIA

Al centro degli editoriali anche alcune riflessioni sul Giorno della memoria (27 gennaio), ricorrenza in cui si ricordano le vittime della Shoah e del nazifascismo, in coincidenza con la liberazione di Auschwitz. “È stata una bella idea – si legge sul Popolo (Tortona) – isolare una data per non perdere la memoria”. Una memoria che “va costruita di giorno in giorno”. Per Walter Lamberti, direttore della Fedeltà (Fossano), “fare memoria, ricordare, è importantissimo perché certe aberrazioni non succedano più. Bisogna fermarsi. Fare silenzio. Questi giorni non possono confondersi ‘tra le tante cose che dobbiamo fare’, tra le bollette, tra il lavoro che non c’è e i problemi di ogni giorno. Occorre fermarsi”. Vincenzo Finocchio, direttore dell’Appennino Camerte (Camerino-San Severino Marche), commenta gli “atti offensivi” compiuti contro gli ebrei a Roma il 25 gennaio: tre pacchi, contenenti tre teste di maiale, sono stati consegnati rispettivamente alla sinagoga, a una mostra sulla cultura ebraica e all’ambasciata israeliana in Italia. “Come italiano – confida Finocchio – mi sono vergognato al posto di quei pochi facinorosi del negazionismo”. Il Corriere Eusebuano (Vercelli) riferisce della celebrazione che si è svolta in città con “protagonisti i ragazzi delle scuole, ma anche testimoni diretti e indiretti della tragedia della Shoah”: “Una giornata intensa, fatta di racconti ed emozioni”.   
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