PAPA FRANCESCO

Lo stile e i gesti di Papa Francesco continuano a tenere desta l’attenzione delle testate Fisc. La Cittadella (Mantova) ritorna sulla “denuncia fatta nei giorni scorsi sui crescenti fenomeni di corruzione che caratterizzano in modo sempre più capillare la nostra società. Parole severe, quelle del Pontefice, che ha evidenziato come la corruzione sia causa di scandalo, e dunque ancora peggiore del peccato”. Concorda Gianpiero Moret, direttore dell’Azione (Vittorio Veneto): “Le parole del Papa hanno inciso profondamente sulla cancrena della corruzione che dilaga nel nostro Paese, suscitando un vasto consenso, ma, secondo la legge inesorabile della comunicazione, hanno tenuto la scena dell’attenzione pubblica per un giorno e poi sono state spinte fuori da altre comparse. Dopo il primo botto è calato il silenzio. Bisogna tener ferma l’attenzione su queste parole”. Dello stesso avviso è Corrado Avagnina, direttore dell’Unione Monregalese (Mondovì), il quale s’interroga “fino a che punto faranno breccia le parole spesso severe ed esigenti del Pontefice sulla sobrietà, sull’uso del denaro, sulla sete di potere, sulle corruzioni dietro l’angolo, sulle indifferenze. Saranno bypassate immaginando che riguardino solo e sempre gli… altri? Ma “generalizzare non porta molto lontano. La posta in gioco passa dentro la vita di ciascuno, in carne e ossa. È questione che preme a questo livello, non soltanto un leit motiv dentro le amplificazioni da sondaggio”. Emmaus (Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia) si sofferma sul documento inviato alle diocesi del mondo, in vista del Sinodo 2014 sulla famiglia. “Accanto al documento – riferisce il settimanale – c’è anche un questionario su diversi temi. Un questionario ‘scomodo’, un cambio di rotta ‘epocale’, come alcuni lo hanno definito? Certo, Francesco non ci risparmia sorprese riguardo al suo metodo”. Per Notizie (Carpi), la sinodalità è “la sostanziale novità dell’attuale pontificato, ben al di là delle pur suggestive modalità di porsi di Francesco. Il rilancio della sinodalità, voluta dal Concilio, rompe decisamente, lo ha più volte affermato il Pontefice, con ogni clericalismo e ogni verticismo, per esaltare lo spirito di comunione e di corresponsabilità”.

 
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