PAPA FRANCESCO

Al centro degli editoriali anche alcune riflessioni sulle prime parole e sui primi gesti di Papa Francesco. “Jorge Mario Bergoglio è riuscito a intercettare, da subito, un bisogno autentico, quello di farsi credenti nella mischia, nelle periferie, nelle borgate, dietro l’angolo, sui passi usuali di una umanità che si ridesta quando la posta in gioco si fa decisiva”, riflette Corrado Avagnina, direttore dell’Unione Monregalese (Mondovì) e della Fedeltà (Fossano), sottolineando come Papa Francesco ci parli “nitidamente di ‘periferie esistenziali’ ovvero umane e sociali da frequentare e da assumere, di una Chiesa estroversa e protesa fuori di se stessa, di porte aperte, d’immersione nelle vicende di tutti, di sguardi in profondità, di orizzonti nuovi e inesplorati…”. Il Papa “con quella parola – ‘periferie’ – ha scosso le nostre coscienze, con l’efficacia di quella parola che indica uno spazio preferenziale, il luogo proprio e naturale dell’azione evangelica”, ammette Bruno Cappato, direttore della Settimana (Adria-Rovigo). Il Pontefice, “con la sua semplicità e la sua umiltà buca il video e parla al cuore della gente”, evidenzia Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina), per il quale Papa Francesco “in venti giorni ha snocciolato frasi e discorsi che costituiscono già un magistero incredibile. Quasi un’enciclica, si potrebbe azzardare”. Per ora, osserva Bruno Cescon, direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), “Papa Francesco mette in luce una ricca spiritualità. Si avverte però già un indirizzo: cercare di essere presente nel mondo”. Per Amazio Possenti, direttore del Popolo Cattolico (Treviglio), anche nella “capacità di donarci tensioni nuove e di sollecitarci a un’indagine interiore sul nostro modo di essere e sentirci cristiani sta la straordinaria onda attrattiva di questo Papa ‘venuto dalla fine del mondo’ ma stabilmente e coerentemente dentro la realtà di tutti i giorni dell’uomo contemporaneo, giovane o anziano, bambino o adulto, di ogni angolo della terra”. Con il nuovo Pontefice, fa notare Giordano Frosini, direttore della Vita (Pistoia), “il cristianesimo” viene “riportato alle sue radici”. Nell’editoriale di Emmaus (Macerata) si ricorda che “padre Cantalamessa parlando ai francescani nel giubileo del 2000 aveva detto: il mondo vuole vedere Francesco” e ora “lo Spirito Santo ce l’ha donato come dono per la Chiesa e tutta l’umanità”. Luce e Vita (Molfetta) racconta del viaggio fatto nel 2002 in Argentina dal vescovo Martella, con una delegazione diocesana per visitare la comunità molfettese, e dell’incontro con l’allora cardinale Bergoglio.

 
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