LA CIVILTA’ CATTOLICA
Un salto nel futuro

Intervista con padre Antonio Spadaro, direttore della rivista. Dopo 163 anni di ininterrotta pubblicazione, si apre al digitale. Rinnovata anche la versione cartacea. ”Non intendiamo semplicemente seguire e commentare eventi culturali o riflessioni già formulate. Vogliamo intuire ciò che sarà, anticipare le tendenze e i fenomeni, prevederne l’impatto”. La riflessione sulla Chiesa avrà un posto fisso al cuore, cioè al centro, della rivista.
 
È la più longeva rivista italiana ancora attiva. Fondata a Napoli da un gruppo di gesuiti italiani, viene stampata per la prima volta il 6 aprile 1850. Ora, dopo 163 anni di storia, si rinnova presentandosi in una nuova versione cartacea e digitale. Stiamo parlando de “La Civiltà Cattolica”, il quindicinale dei gesuiti che esce il primo e il terzo sabato del mese (24 quaderni l’anno). Oggi, in sala stampa vaticana, viene presentato il primo numero del “nuovo corso”. Il Sir ha chiesto a padre Antonio Spadaro, direttore della rivista, di illustrare le principali novità.
 
Padre Spadaro, la più antica rivista italiana cambia veste grafica e inaugura una nuova fase della sua storia, improntata sul digitale…
“Dal 1971 ‘La Civiltà Cattolica’ non cambiava veste grafica. Adesso è la prima volta, in 163 anni di vita della rivista, che questa veste viene sottoposta a un vera e propria progettazione coordinata, che va dal restyling della testata alla creazione di un marchio, dall’impaginazione della copertina alle gabbie interne, fino alla declinazione per tablet. In questo modo oggi diventa disponibile su tutti i tablet con applicazioni: su iPad, iPhone, Android, Kindle Fire e Windows 8. La presenza sul digitale è complementare a quella su carta per cui tutti i nostri abbonati potranno leggere la rivista sia in forma tradizionale sia in forma digitale. Non si tratta, dunque, di una fase legata esclusivamente al digitale, ma all’integrazione tra l’edizione cartacea e quella digitale”.
 
Quali gli obiettivi di questo nuovo percorso?
“Paolo VI, ripreso poi da Benedetto XVI, disse che ‘ovunque nella Chiesa, anche nei campi più difficili e di punta, nei crocevia delle ideologie, nelle trincee sociali, vi è stato e vi è il confronto tra le esigenze brucianti dell’uomo e il perenne messaggio del Vangelo, là vi sono stati e vi sono i gesuiti’. Il nostro obiettivo è sempre questo: stare lì dove il Vangelo incontra le questioni urgenti e brucianti dell’uomo di oggi. Ora, ‘La Civiltà Cattolica’, nata nel 1850, ha solcato decenni nei quali sono cambiate non solamente le modalità della comunicazione, ma i suoi stessi significati. Noi oggi vogliamo restare fedeli alla capacità innovativa che ha caratterizzato la rivista sin dalla sua origine”.
 
Il restyling grafico porterà anche delle novità editoriali?
“A livello di struttura scompaiono le ‘cronache’ in un mondo in cui la cronaca è affidata ai quotidiani, e oggi anche ai blog e ai tweets in tempo reale. Insisteremo sui ‘ponti’, cioè sulle riflessioni, le valutazioni critiche, i ragionamenti, anche sulla contemporaneità più attuale, grazie alla rubrica ‘Focus’ con articoli legati all’attualità di carattere politico, economico, internazionale, di società, di diritto. La riflessione sulla Chiesa avrà un posto fisso al cuore, cioè al centro, della rivista. Appariranno nuove rubriche mobili quali il ‘Profilo’ e l’‘Intervista’”.
 
Nuova veste grafica, nuove rubriche, maggiore integrazione tra formato cartaceo e formato per il web. Quali altre novità?
“Il contenuto della rivista nella forma essenziale dell’abstract è reso ‘aperto’ alle reti sociali per la fruizione, la condivisione, il commento, il dibattito, nelle forme che saranno possibili nell’ambito proprio: non il nostro sito ma i networks sociali come Facebook (faceb…

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