PROVINCE, PROVINCIALISMI E TERRITORI

Al centro degli editoriali Fisc anche il decreto-legge, approvato dal Consiglio dei ministri nei giorni scorsi, che completa il percorso avviato nel mese di luglio, finalizzato al riordino delle province e all’istituzione delle città metropolitane. La Cittadella (Mantova), stigmatizzando le varie critiche, osserva che “oltre che lamentarsi sui criteri governativi per le nuove province, bisognerebbe interrogarsi sulle colpe, tutte nostre, della difficoltà che abbiamo a fare sistema. Occorre che il capoluogo chieda un primato non per sola autorità costituita ma per autorevolezza riconosciuta dai territori circostanti e che sappia guardare un po’ più in là di Porta Cerese o di Belfiore. Guardare un po’ più in là che vale anche per i vari lembi della nostra provincia: il mondo prosegue anche oltre il campanile del paese confinante”. Il Corriere Eusebiano (Vercelli) fa sapere che ora “il nuovo aggregato Vercelli-Biella è un dato di fatto così come l’individuazione del capoluogo a Vercelli. Ma l’euforia dei primi giorni successivi alle decisioni assunte dal governo ormai è un ricordo. Da gennaio, infatti, saranno azzerate le giunte. Il presidente resterà in carica sino a fine 2013… Passata l’euforia, ora è emergenza ‘tagli’”. Corrado Avagnina, direttore dell’Unione Monregalese (Mondovì) e della Fedeltà (Fossano), prende spunto da un convegno sulla montagna che si tiene sabato a Fossano per sottolineare la necessità di “una nuova coscienza del territorio, da assumere con concretezza e idealità insieme. E sì, perché non possiamo vivere in recinti chiusi e neppure all’ombra di nostri blasonati campanili. Siamo chiamati, anche per la mobilità che è più agevole per tutti oggi, a sentirci radicati in spazi aperti, capaci di guardare più lontano, in grado di farci carico di orizzonti più vasti. (…) Guai a vivere di rendita, posto che sia ancora possibile!”.

 
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