Saper cogliere le opportunità. È il commento che accomuna molti editoriali dedicati alle prospettive aperte dal dopo-voto in Sicilia. Il risultato delle elezioni regionali – afferma Pino Malandrino, direttore della Vita Diocesana (Noto) -, benché eclatante, non rappresenta una sorpresa. Il malessere dei cittadini verso una politica inaccettabile era noto da tempo. (
) Ecco perché le elezioni regionali possono costituire, per un verso, il colpo mortale per la nostra Regione, ma, allo stesso tempo, una straordinaria opportunità di riabilitazione per i vari soggetti impegnati nel processo di cambiamento, con particolare riferimento alla classe politica regionale e nazionale. Per Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina), di fronte al panorama attuale, tanto avvilente, nessuno può esimersi dalla propria responsabilità. (
) Tocca anche ai cattolici portare il proprio contributo didee, di progetti, di valori e di passione civile. Questo è il tempo giusto per limpegno personale. Senza altri indugi. Secondo Bonifacio Mariani, direttore del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), questa fase politica sarà utile se riuscirà a imporre un lavoro di riordino coordinando tutti i capitoli che sono sul tavolo: quelli economici, quelli sociali e quelli istituzionali. Almeno questo sforzo onesto e operativo sarebbe da offrire agli italiani, stanchi di risse, troppo provati e sperimentati per credere a uomini della provvidenza o a moralizzatori da propaganda. Sono diffidenti? Oggi è questione vitale dare la fiducia!. Concorda Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancona-Osimo), che fotografa il momento attuale con uno stato di disagio e diffusa malinconia per la consapevolezza che i nostri (politici) dimorano nella curia Hostilia dove rimbomba ancora leco delle parole: hic manebimus optime!. Emmaus (Macerata), in un colloquio immaginario con un fabbro disoccupato, riflette: Di fronte a uno stallo apparentemente insormontabile si può anche urlare mandiamoli tutti a casa, o in alternativa restarsene chiusi in casa a fare spallucce, ma il risultato non cambia: la proposta di cambiamento generata da questi comportamenti è debole o inesistente. Lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici (Vicenza), guarda alle primarie che vedranno impegnati Pd e Pdl, rispettivamente il 25 novembre e il 16 dicembre. Se questo appuntamento, annota Paoletto, riuscirà a essere uno spazio reale di partecipazione dal basso, potrà dare un contributo importante a rimarginare le ferite che la nostra democrazia lamenta. La scelta del candidato premier per le elezioni politiche può essere, inoltre, loccasione per riavviare un dibattito e unelaborazione politica che da tempo latitano nel nostro Paese. Vincenzo Rini, direttore della Vita Cattolica (Cremona), invita gli elettori a informarsi, intervenendo, partecipando alle riunioni politiche in spirito di libertà e di saggia critica. Farsi sentire. Far capire ai capi partito e ai politici tutti che la gente vuole avere voce. E poi, a suo tempo, andare a votare
. Da qui linvito della Guida (Cuneo) a essere il nuovo che desideri. Luigi Sparapano, vicedirettore di Luce e Vita (Molfetta), ritorna sul secondo convegno del Forum delle persone e delle associazioni dispirazione cattolica nel mondo del lavoro, svolto a Todi a fine ottobre, grande opportunità di confronto per mettere insieme quello che rimane del desiderio di una buona politica, occasione che potrebbe essere emulata ulteriormente a livello locale. Roberto Pensa, direttore della Vita Cattolica (Udine), sinterroga sulle prospettive legate allistruzione e al mondo della scuola: Chissà quante forze …