DIFESA DELLA VITA

Le testate diocesane continuano a occuparsi di difesa della vita e aborto. Vincenzo Finocchio, direttore dell’Appennino Camerte (Camerino-San Severino Marche), fa sapere che “alla lista dei diritti umani sancita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) sta per aggiungersene uno. Quello altisonante per la ‘salute sessuale e riproduttiva’ che tradotto nel suo significato terra terra significa aborto. È l’antitesi dei diritti umani”. E, per questo, “un diritto disumano”. In “difesa della vita” si schiera anche il Portico (Cagliari) parlando della legge 40, sulla quale “suonano ormai le campane a morto”. Infatti, “l’ultimo colpo è stato inferto dalla Corte europea dei diritti dell’uomo che ha ritenuto che il divieto della diagnosi pre-impianto fosse incoerente alla luce della vigenza, nel sistema normativo nazionale, della legge 194/1978 (legge sull’aborto). (…) Fatto salvo il ricorso che il Governo, con ogni probabilità vorrà proporre contro tale decisione e l’esito che il giudizio avrà davanti alla Corte, questa decisione lancerà la volata a sentenze interpretative ed evolutive che daranno l’ulteriore colpo di grazia alla legge 40”. In sostanza, prosegue il giornale sardo, “la legge, così come nata e pensata da una maggioranza parlamentare trasversale, non esiste più”. Da qui l’invito: “Cercansi, fin d’ora, parlamentari e politici, presenti e futuri, oltre che cattolici, rispettosi della vita umana e della verità insita nell’uomo, che sappiano proporsi per sostenere politiche normative a favore di un’integrale difesa della vita”.

 
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