Uno tsunami che sembra inarrestabile. Così molti settimanali diocesani descrivono gli effetti della crisi che, giorno dopo giorno, gravano sempre di più sulle persone e sulla società. Le notizie riguardanti i suicidi legati alla perdita del lavoro e al fallimento della propria attività osserva Francesco Zanotti, direttore del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina) confermano le crescenti difficoltà di chi viene espulso da un sistema produttivo che non genera nuova occupazione. Ci vuole uniniezione di fiducia. La ripresa demografica deve diventare una priorità assoluta. (…) Dopo una grande depressione, la ripresa è sempre arrivata. Sarà così anche questa volta. Non facciamoci trovare impreparati. Marco Bonatti, direttore della Voce del Popolo (Torino), evidenzia un altro prezzo della crisi: La miseria culturale affermata da 30 anni a questa parte. Perciò, linvestimento nelleducazione, pur non essendo lantidoto a tutti i mali, è sicuramente un modo diverso (e alternativo) per combattere limpoverimento della nostra società. Bonatti informa anche di alcune iniziative, che vanno propriamente contro la miseria, proposte dalla diocesi di Torino in questi giorni: Gli appelli dellarcivescovo per mettere a disposizione gli alloggi sfitti, lo sforzo continuo di parrocchie e centri dascolto per tamponare le emergenze; ma anche, sul fronte della cultura, limpegno della prima Conferenza regionale della scuola, che si tiene il 21 aprile. Secondo Emmaus (Macerata), sta ai giovani riconsiderare gli attuali stili di vita basati sul possedere, consumare e apparire. Essi possono rimettere in circolo i beni più preziosi: fiducia, solidarietà, fraternità, dignità. Da Marino Cesaroni, direttore di Presenza (Ancona-Osimo), giunge linvito al mondo del lavoro e dellimprenditoria a seguire la saggezza del bene comune. Secondo Luca Sogno, direttore del Corriere Eusebiano (Vercelli), se la fase 2 del governo Monti punterà sullammodernamento dello Stato, sullalleggerimento della burocrazia, sulla reale privatizzazione di servizi essenziali come poste e ferrovie, il Paese potrebbe addirittura uscire rafforzato dalla lunga crisi.